LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico del Real: “Il progetto parigino è fantastico ma ci vuole tempo per realizzarlo”…
RASSEGNA STAMPA – (A. Grandesso) – Nel dizionario di portoghese edito da Mourinho, alla voce Psg si legge: “Progetto fantastico, non un obiettivo”. Mourinho guarda più a nord: l‘Inghilterra, il primo amore. L’aria di famiglia, Mou l’ha respirata solo all’Inter. Non al Real Madrid con cui ora punta alla Champions League, perché la Liga è sfumata. Amici:Mourinho lo spiega alla radio francese Rmc Info scartando l’ipotesi Psg: “Allenare in Francia? Perché no. Molti parlano di me, ma bisogna ristabilire la verità. Conosco il Presidente Al Khelaifi, ma ci ho parlato solo una volta, prima che comprasse il Psg. Sono amico di Ancelotti e Leonardo e spero solo che centrino successi importanti e che il Psg non abbia bisogno di un nuovo allenatore”. Mourinho tornerebbe invece in Premier League: “Il mio primo amore. A Londra ho ancora una casa. Tre anni e mezzo al Chelsea sono stati pochi, ma per ora non è una priorità. Poi nel calcio vivi l’istante, la partita che viene. Il progetto parigino è fantastico, per questo Leo ha rinunciato ad allenare in Italia, e Ancelotti, che è uno dei migliori in Europa con un ottimo curriculum, ha accettato il posto. Parigi ha bisogno di diventare una grande capitale del calcio, con una squadra che giochi la Champions e che la vinca un giorno”. Il portoghese quindi traccia le tappe: “Prima bisogna imporsi spesso in campionato per entrare in una fase che ti permetta di arrivare in alto”. Serve tempo, ma il Psg “può arrivare ai quarti già da quest’anno”. A febbraio c’è il Valencia, avversario a portata. La Champions, poi, evoca il ricordo intenso dell’esperienza italiana: “L’Inter – ricorda Mou – più che un club è una famiglia. Qualcosa che non ho mai vissuto altrove. L’Inghilterra è certo il primo amore, ma all’Inter mi sono sentito a casa, come in Portogallo. Avevo un gruppo straordinario e sono fiero di essere stato il capo di una squadra che ha permesso al Presidente Moratti di realizzare un sogno”. Il Real Madrid è altro ancora: “Non ci andai nel 2007, non potevo quindi rifiutare una seconda volta. All’Inter mi capirono. Con il Real vivi cose positive e negative, ma è una dimensione stratosferica. Sono felice di aver fatto questa scelta”. Il sogno di Mourinho comunque è di fare il c.t. del Portogallo: “Ma non subito, solo alla fine. Rischiai di diventare c.t. dell’Inghilterra nel 2007 o nel 2008, ma per me la nazionale è quella del mio paese con cui voglio fare un Mondiale o un Europeo“. Prima c’è da vincere la Champions con il Real. Sarebbe la decima: “Si può fare. Al termine di ogni stagione ho sempre celebrato qualcosa, quindi aspetto con calma. Ma l’Inter per tornare a vincerla ha aspettato mezzo secolo”.