IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (G. De Bari) – Una Lazio di ferro, in grado di recuperare in extremis anche i risultati compromessi, diventata praticamente imbattibile, quella plasmata da Petkovic, sull’onda lunga lasciatagli in eredità da Reja. Grazie al prezioso pareggio di Torino la squadra ha allungato la striscia positiva, portandola a 16 incontri (11 vittorie, 5 pareggi). L’allenatore bosniaco, alla luce di questo risultato, ha agganciato Eriksson al terzo posto nella classifica delle serie utili di tutti i tempi. Un gran bel traguardo per un personaggio che, al primo anno sulla panchina biancoceleste, ha vinto l’iniziale scetticismo conquistando consensi e applausi. Per niente intenzionato a fermarsi, stimolato dai prossimi traguardi. Ora Petkovic ha messo nel mirino il secondo posto di Mancini che, dieci anni fa, rimase imbattuto per ben 18 partite (12 vittorie, 6 pareggi). Un traguardo che il tecnico bosniaco potrebbe tagliare proprio martedì prossimo, nella sfida di ritorno contro i bianconeri, diventati i rivali più importanti nel doppio testa a testa, tra Coppa e campionato. Come ha confermato la sfida dello Juventus Stadium, terminata con il secondo pareggio di seguito. L’assalto a Mancini è partito proprio dalla notte torinese quando la Lazio ha rimontato una gara che sembrava compromessa, dimostrando di essere una formazione di carattere e di valore, capace di reagire alla grande, anche davanti alle situazioni più difficoltose. Con calma e coraggio. Gli ultimi 4 incontri sono lo specchio dello spirito nuovo che incarna il gruppo di Petkovic, quello che piace ed esalta i tifosi. Contro il Cagliari la strada era tutta in salita eppure, nel finale, la Lazio ha trovato le risorse necessarie, fisiche e mentali, per riacciuffare un successo pesante che le permetteva di restare in linea con le previsioni. Gara difficile anche contro l’Atalanta ma Petkovic, con due mosse, ha sparigliato le carte in campo e conquistato un’affermazione che ha portato la squadra ad avvicinare la capolista, facendo persino parlare di lotta-scudetto. Nel finale di Palermo, quando la partita era sfuggita di mano alla Lazio, è arrivato il colpo di coda per agguantare un pareggio, comunque positivo. Negli anni passati, difficilmente la squadra sarebbe riuscita a raddrizzare situazioni come quella di Palermo o di Torino. La squadra è migliorata anche tatticamente, in quanto è in grado di cambiare modulo, anche a partite in corso. E’ più spavalda e spregiudicata, crede nei traguardi e dà tutto per raggiungerli. E’ una Lazio nuova, sorretta dall’entusiasmo dei tifosi, ancora in lotta su tutti i fronti.