Il presidente del Napoli ha difeso oggi direttamente la sua società davanti alla corte di giustizia della Figc…
CALCIOSCOMMESSE, SI DECIDE SUL NAPOLI – Si è chiuso all’ora di pranzo il dibattimento del processo d’appello al filone partenopeo del Calcioscommesse, svoltosi nell’aula allestita presso l’NH Vittorio Veneto Hotel di Roma. Come riporta l’ANSA, la Corte di Giustizia federale, riunita ora in camera di consiglio, dovrà decidere sul ricorso del Napoli contro la penalizzazione di due punti (e 70mila euro di ammenda) per la tentata combine di Samp-Napoli del maggio 2010, provata dall’ex terzo portiere Matteo Gianello (fermato 3 anni e 3 mesi) con il coinvolgimento dei compagni Paolo Cannavaro e Gianluca Grava (squalificati in primo grado 6 mesi). Il dispositivo della sentenza che riguarda società e tesserati è atteso in serata.
LE PAROLE DI DE LAURENTIIS – «Abbiamo accettato la sentenza di primo grado perchè diversamente non potevamo fare, ma non la condividiamo perchè la riteniamo ingiusta e offensiva. Percorreremo ogni strada che ci può restituire quanto ci è stato tolto. Il Napoli il suo campionato vuole giocarselo sul campo. Nessun asterisco può venire accostato alla nostra classifica». Sono le parole riportate da Adnkronos di Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, intervenuto nel corso del processo sportivo di secondo grado sul filone campano del calcioscommesse. «Siamo chiamati a difenderci da un’accusa infamante che la società rispedisce al mittente, la nostra è sempre stata una condotta specchiata e improntata alla trasparenza come dimostrato sul campo senza equivoci. Siamo lontani anni luce da logiche di risultati aggiustati che non fanno parte del nostro dna», dice De Laurentiis rivolgendosi alla corte di giustizia della Figc. «Ci siamo ritrovati da innocenti a colpevoli e condannati, con due giocatori fondamentali fuori dai giochi fino a fine stagione. Questo rappresenta un percorso nè accettabile nè plausibile. Come presidente ho avuto rassicurazioni assolute che nessuna proposta, discorso o atteggiamenti sospetti sono stati posti in essere da un soggetto a fine contratto totalmente estraneo alla prima squadra», continua alludendo all’ex terzo portiere Matteo Gianello. De Laurentiis parla anche dell’istituto della responsabilità oggettiva, «da mantenere ma non nei termini di appiattimento della vicenda che ci riguarda. Vi chiediamo un giusto pronunciamento, il nostro campionato ce lo stiamo giocando sul campo, non può essere pregiudicata l’eccezionale annata del Napoli». Dopo il suo intervento, De Laurentiis ha lasciato l’NH Vittorio Veneto Hotel di Roma, dove si svolge il processo, senza rilasciare dichiarazioni.