ROMA. È tutto un caso

(Getty Images)

IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (M. Ferretti) – De Rossi? Ha fatto una grande partita, addirittura eccezionale nel primo tempo. Poi è calato come tutta la squadra nella ripresa. Ha giocato da De Rossi. Per me è sicuramente la sua miglior partita da quando ci sono io. Se gioca sempre così, è difficile che si risieda in panchina”, il virgolettato di Zeman dopo la vittoria della Roma all’Olimpico contro il Milan, 22 dicembre scorso. È stato di parola, il boemo: De Rossi titolare a Napoli, 6 gennaio, prima partita dopo la sosta natalizia. Prestazione di De Rossi? Ampiamente insufficiente. Alla pari di molti suoi compagni. Solo che a Catania, domenica scorsa, tra i centrocampisti bocciati al San Paolo solo De Rossi è finito in panchina. Confermato Bradley, promosso Florenzi, Pjanic fuori per squalifica, Tachtsidis di nuovo in campo dal primo minuto perché, come sostiene Zeman, De Rossi non può giocare senza Pjanic. Riassunto del campionato della Roma, con o senza Daniele: 8 sconfitte in 19 gare (a Cagliari non si è giocato), 8 punti di ritardo dalla zona Champions e stessi punti di Luis Enrique. Nessuno – società, allenatore e squadra – può e deve sentirsi esente da responsabilità. I dirigenti, ieri come oggi, sono al fianco del tecnico, chiamato a due prove-verità contro due ex giallorossi, domani Montella e domenica Stramaccioni.

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