NAPOLI. Febbre De Laurentiis “Credo allo scudetto”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il patron del Napoli: “Marchisio? Non mi è antipatico nessuno e comunque succede perché vinciamo”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (M. Malfitano) – Meno cinque dalla Juve, svantaggio che potrebbe diminuire se la Corte Federale dovesse restituire i due punti di penalizzazione, inflitti dalla Disciplinare per la vicenda Gianello. De Laurentiis è sereno, attende l’esito del ricorso presentato senza ansia. “Mi aspetto che la giustizia trionfi. È ridicolo penalizzarci in questo campionato. Non entro nel merito del giudizio, che rispetterò, però credo che determinati processi dovrebbero essere istruiti a inizio o fine stagione. Così si rischia solo di falsare il campionato. Se ci sono principi giuridici calpestati io mi appello al rispetto della legge: la giustizia sportiva è stata creata quando i club non erano società per azioni, ora bisogna mettersi intorno a un tavolo e cambiare le cose”, ha spiegato il Presidente del Napoli a margine dell’assemblea federale che ha rieletto Abete alla presidenza. “È la persona più giusta per portare il calcio al passo con i tempi. Ci sono tantissime cose da fare, tra cui la riforma della giustizia sportiva, la legge sugli stadi, il fair play finanziario e tante altre iniziative”. In attesa che la Corte Federale sentenzi, il Napoli ha ripreso a sommare punti importanti. Dopo la ripresa del campionato sono arrivate due vittorie, Roma e Palermo, che hanno ridotto da 10 a 5 i punti di distacco dalla capolista. E ora, l’ambiente è convinto che parlare di scudetto non sia più un azzardo. “Se ci credo? Non dico di no. Noi abbiamo 13 punti in più dello scorso anno e tutto può succedere”, ha osservato De Laurentiis che ha confessato il suo rammarico: “La Champions manca a tutti quanti noi. Intanto, sono piacevolmente sorpreso che la mia vecchia idea di allargarla a più club sia stata sposata anche da Platini, vedremo come la modulerà”. Del suo allenatore condivide la filosofia, la gestione del gruppo e di tutto l’aspetto tecnico. Mazzarri è una figura indispensabile per il club. “È un uomo estremamente dolce, una persona straordinaria, bisogna saper interpretarne i momenti di arrabbiatura e fatica. Se nelle scorse settimane ha reagito in quel modo è perché c’è stata questa penalizzazione che ha rovinato il suo lavoro. Questo problema ha destabilizzato lo spogliatoio. Preferisco avere un allenatore grintoso che uno moscio e sorridente”. Cavani. L’idea di poterlo perdere a fine stagione ha allarmato un’intera città. C’è più di una società europea pronta a sborsare i 63 milioni della clausola rescissoria per assicurarselo. Un’ipotesi che non si può escludere. “Vediamo che succederà a fine stagione e poi decideremo, non ho mai deluso i napoletani da quando sono arrivato, ho sempre agito con il senso del dovere, dedizione e investimenti giusti. L’eventuale sostituto? Non ho ancora pensato al prossimo film di Natale…”, ha ribattuto con ironia. Gli acquisti di Armero e Calaiò hanno soddisfatto in parte le esigenze di Mazzarri che si aspetterebbe un difensore per lanciare definitivamente la sfida alla Juve per il primato. “Se siamo così in alto vuol dire che non siamo così scarsi, e poi in quest’appendice di mercato i giocatori si pagano oltre il loro effettivo valore. Il nostro allenatore è intelligente, saprà gestire bene quelli che ha”. Il Presidente ha chiuso pure alla suggestione Balotelli: “Non possiamo ingaggiare nessuno che possa mettere in disagio i calciatori che giocano nel Napoli“. Dopo Mazzarri, anche il Presidente è intervenuto per chiudere definitivamente su Marchisio. “A noi non sta antipatico nessuno, la competizione mi diverte, pensate quanta antipatia ho suscitato nel cinema. Meglio essere antipatici e stare tra i vincenti”.

 

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