CALCIOSCOMMESSE. Bari, 33 le richieste di rinvio a giudizio

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Ecco le quote: 50-70 mila euro per vendere una partita di A, 7 mila per la serie B…

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RASSEGNA STAMPA – E’ calato il sipario sul secondo filone barese del calcioscommesse incentrate soprattutto sulle partite della squadra biancorossa contro Treviso e Salernitana. I pm Antonio Laudati, Ciro Angelillis e Giuseppe Dentamaro hanno inviato la chiusura dell’inchiesta agli avvocati difensori e le richieste di archiviazione al Gip. La chiusura delle indagini riguarda 33 persone, di cui tre capi ultrà accusati di violenza privata perché erano entrati nello spogliatoio per prendere a schiaffi alcuni calciatori. Rinvio a giudizio. La chiusura delle indagini riguarda 27 giocatori: Andrea Masiello, Cristian Stellini, Davide Lanzafame, Vitali Kutuzov, Angelo Iacovelli, Mark Edusei, Stefano Guberti, Cosimo D’Angelo, Luca Fusco, Massimo Ganci, William Pianu, Vincenzo Santoruvo, Nicola Strambelli, Massimo Bonanni, Vitangelo Spadavecchia, Marco Esposito, Nicola Santoni, Alessandro Parisi, Daniele De Vezze, Simone Bonomi, Francesco Caputo, Jean Francois Gillet, Corrado Colombo, Raffaele Bianco, Ivan Rajicic e Nicola Belmonte. A questo elenco vanno aggiunti Hristian Ilievski (ancora latitante per la Procura di Cremona), il manager della Salernitana Cosimo D’Angelo e il tuttofare del Bari Angelo Iacovelli. Molto articolata anche la richiesta di archiviazione che riguarda 27 persone “per le quali non sono stati trovati riscontri obiettivi”. Tra queste richieste due balzano agli occhi: una per il nome del calciatore, Ranocchia, l’altra per la particolarità della motivazione, Vives. Per quanto riguarda il giocatore dell’Inter, si partiva dalle dichiarazioni di Masiello che però non hanno trovato riscontro nella testimonianza di Esposito che materialmente si incaricò di distribuire i soldi ricevuti per Salernitana-Bari: ha escluso espressamente di averne dati a Ranocchia. Ma anche Iacovelli ha dichiarato che era stato tenuto fuori perché da poco a Bari: i soldi destinati a lui furono utilizzati dai compagni per una festa. Fuori dal processo penale anche Gazzi (ora al Torino) e Barreto (Udinese). Il proscioglimento, però, non è un automatico salvacondotto davanti a Palazzi: l’omessa denuncia, ad esempio, è solo un reato previsto dalla giustizia sportiva. La richiesta di archiviazione per Vives – relativamente al derby Bari-Lecce – riguarda la famosa mano sulla spalla che avrebbe sancito l’accordo tra le due squadre. Carella, Masiello e Giacobbe confermano la circostanza e i pm hanno anche indagato Vives per falsa testimonianza, ma alla fine ne hanno chiesto l’archiviazione perché “ha commesso reato per necessità”. In poche parole, per evitare un’accusa di illecito in sede di giustizia sportiva ha scelto di dire il falso. Il Gip dovrà pronunciarsi su questa cosa. Dagli atti si risale anche a un vero e proprio listino prezzi dei calciatori baresi: dai 30.000 ai 50.000 euro a testa per perdere una gara di Serie A, 7.000 euro per una di B. Tra il 2008 e il 2011 tutti lo conoscevano e chi voleva pagava. Furono versati 360 mila euro per comprare 4 partite, due della massima serie (contro Samp e Palermo: indagati oltre a Parisi, Guberti, Iacovelli e Ilievski, anche i giocatori Marco Rossi e Simone Bentivoglio) le altre due di B.

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