CALCIO E RAZZISMO. Ai primi buu sarà stop. E deciderà un poliziotto

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Giro di vite dell’Osservatorio sulle norme anti-discriminazione. Boateng sarà ascoltato dai pm a Busto Arsizio come parte lesa…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (V. Piccioni) – Decide lui. Cioè il dirigente di pubblica sicurezza. Cioè “l’unico responsabile della decisione di sospendere la gara”. È la sintesi della riunione dell’Osservatorio sulle manifestazioni sportive, tenutasi ieri a distanza di poche gare dal vertice Abete-Manganelli in cui il Presidente della Federcalcio aveva chiesto al capo della Polizia un giro di vite sul problema razzismo. La riunione di ieri è servita per chiarire un’altra volta la catena delle responsabilità da utilizzare per reagire alla vergogna dei buu razzisti o a casi del genere. Nelle stesse ore in cui il Presidente del Coni Petrucci dichiarava il suo totale appoggio alla linea della Federcalcio sullo stop alle partite in caso di manifestazioni di razzismo. Quell’andiamo via tutti di Busto Arsizio ha preso di petto un problema che negli ultimi tempi era stato in qualche modo confinato in una specie di ‘riduzionismo’. Del tipo: meglio far finta di niente, magari quei cori spariscono da soli. Cosa che non è evidentemente accaduta e quindi ecco che l’Osservatorio – a cui ha partecipato anche il d.g. della Federcalcio Valentini – è tornato sulla questione ribadendo in quattro punti il codice a cui ispirarsi. Che potrebbe sembrare anche un tentativo di scoraggiare l’iniziativa del singolo giocatore o della squadra che prende e se ne va per protesta. Dunque, “in presenza di segnali di razzismo, intolleranza o antisemitismodelibera l’Osservatoriol’arbitro provvederà, anche su segnalazione dei calciatori, ad investire, tramite il quarto uomo, il dirigente del servizio di ordine pubblico, unico responsabile della decisione di sospendere la gara”. Ma queste segnalazioni potranno arrivare anche dal “rappresentante della Procura federale”. A quel punto, il dirigente del servizio potrà valutare il “non avviamento o la sospensione della partita” con la “diffusione di messaggi di ammonimento per le tifoserie”. Il problema è di capire come questa catena potrà rispondere all’emergenza della vergogna dei cori razzisti. Insomma, come controbattere a situazioni che possono sfuggire di mano e che meriterebbero invece una risposta rapida, immediata. Per questo ci saranno “periodiche esercitazioni per testare l’efficacia dei piani di emergenza. La Figc, di concerto con le Leghe, si adopererà nelle attività di informazione e formazione sul tema”. Nel comunicato finale, si sottolinea comunque una flessione degli episodi di violenza. Per l’Osservatorio manifestazioni di razzismo hanno carattere ‘episodico’. Gattuso ha parlato dell’episodio di Pro Patria-Milan: “Tante volte mi hanno fatto il verso della scimmia. A Busto Arsizio erano 15-20 ragazzini, zittiti dal resto dello stadio. Io vivo in quelle zone, e poche volte ho sentito parlare di atti di razzismo”. Spiegazioni che non convincono la procura di Busto Arsizio: Boateng, persona offesa dal reato, dovrebbe essere presto interrogato.

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