LA GAZZETTA DELLO SPORT – In questo campionato ha realizzato 16 reti in 16 gare. A Napoli 7 triplette e un poker. Ora punta a diventare un centenario della A…
RASSEGNA STAMPA – (M. Malfitano) – Scorrendo i numeri di Cavani c’è il rischio concreto di perdersi. Perché si tratta di cifre esaltanti, che lo stanno imponendo all’attenzione del grande calcio internazionale. Stanno lì, a rappresentare gol pesanti, azioni travolgenti. In tre anni di Napoli ha conquistato tutti. Finora, non s’è fatto mancare niente, e quest’anno s’è tolto pure lo sfizio di realizzare il primo poker della carriera, piegando sotto il peso delle sue quattro reti, i modesti ucraini del Dnipro, in Europa League. Ma i numeri napoletani ricordano pure che sono sette le triplette messe a segno.Un Cavani infinito, che cresce di settimana in settimana, forte delle sue grandi qualità, ma anche degli insegnamenti di Mazzarri, colui che l’ha saputo trasformare in una macchina da gol micidiale. Non è un caso se tra i due esiste un’intesa eccellente oltre ad un grande rispetto. L’allenatore gli consente la gestione personale e lui non vuole mollare nulla, non c’è partita che non chieda di giocare. La tripletta alla Roma gli ha permesso di balzare in testa alla classifica dei cannonieri (16 reti), scavalcando il giovane El Shaarawy, staccato di due lunghezze. Ecco, il titolo di migliore attaccante del campionato è tra i suoi obiettivi personali. Nelle ultime due stagioni s’è dovuto fermare dinanzi allo strapotere di Ibrahimovic e Di Natale. Va avanti con la media impressionante di una rete a partita. E proprio contro la sua ex squadra, il Palermo, potrebbe centrare un primo traguardo importante: 100 reti in Serie A. Sono poche le reti banali, quelle che non hanno l’etichetta di prodezza. Il suo repertorio di gol è qualcosa d’incantevole, è fatto di perle di rara bellezza.