SIENA. Mezzaroma attacca l’arbitro: “Non siamo vittime sacrificali”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il Presidente: “Le regole non sono uguali per tutti”. Rosina: “Il rigore è generoso”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (F. Della Valle) – La sconfitta di San Siro è un boccone amaro. Il Siena manda giù ma non resta in silenzio, perché il club toscano pur essendo ultimo in classifica non ha ancora abbandonato la speranza di salvarsi. E non vuole diventare la vittima sacrificale da qui alla fine del campionato. Così dopo le polemiche garbate di giocatori e allenatore è intervenuto anche il Presidente Mezzaroma. Garbato pure lui, ma diretto e chiaro. “Il rigore è discutibile”, è stato il commento di Rosina. “Dispiace perdere così anche perché siamo stati poco fortunati nei due episodi delle reti subite — ha aggiunto l’allenatore Iachini —: nella prima c’era un evidente fallo su Bogdani, sul rigore è stato furbo Pazzini ma non mi pareva un contatto da fischiare”. Gli episodi incriminati sono un intervento su Bogdani nell’azione che porta all’1-0 di Bojan e il rigore generoso fischiato a Felipe su Pazzini. Ma il Siena si lamenta più in generale per l’atteggiamento degli arbitri verso i suoi giocatori. “Siamo molto arrabbiati perché per la seconda partita di fila succedono cose che non riusciamo a capire. Mi hanno sempre detto che solo il capitano può parlare con l’arbitro, però sia domenica scorsa contro il Napoli sia con il Milan i nostri due capitani, Calaiò e Vergassola sono stati ammoniti solo per aver parlato. Vergassola aveva solo fatto notare all’arbitro l’esultanza di Pazzini: non si può lanciare il pallone in curva. Sul primo gol c’era un fallo su Bogdani, poi di rigori così a favore noi non ne abbiamo mai ricevuti. Non vorremmo che qualcuno pensasse che siamo già spacciati, non vogliamo essere sottostimati, vogliamo giocarcela ad armi pari. Speriamo anche in Lega di poterne parlare, vorrei che gli arbitri ci spiegassero le regole e soprattutto che il regolamento fosse uguale per tutti, perché l’interpretazione non è univoca”.

 

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