IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (G. De Bari) – Dino Zoff, ex allenatore ed ex Presidente della Lazio, parla di giornata straordinaria per la formazione di Petkovic. “Chi poteva prevedere le contemporanee sconfitte di Inter, Juventus e Fiorentina? Passi pure per l’Inter che, in trasferta, continua a mostrare difficoltà incredibili, però i bianconeri contro la Sampdoria e i viola contro il Pescara avrebbero dovuto mettere in classifica i tre punti”.
La sosta ha fatto vittime illustri.
“Succede spesso ma, almeno in questa occasione, siamo andati oltre ogni previsione e la Befana ha portato tanto carbone per alcune delle formazioni più forti e più attese”.
Cosa cambia per la Lazio dopo questa giornata decisamente favorevole?
“Credo davvero molto perché è stata tutta pro-Lazio. Intanto il distacco dal primo posto è ridotto a cinque punti e questo può diventare un segnale forte sia per il campionato, che per la stessa Juventus. Anche se i bianconeri conservano un vantaggio ampio, adesso devono stare attenti a non sbagliare più perché la squadra di Petkovic è pronta ad approfittarne. Cinque punti possono essere tanti ma anche pochi. Lo sapremo presto. Questa nuova situazione farà sicuramente lievitare il morale e la consapevolezza dei biancocelesti“.
Si aspettava una Lazio così competitiva?
“Sì, perché lo vado ripetendo da un po’ di tempo. Una squadra che arriva a sfiorare la Champions, per due stagioni consecutive, deve assolutamente avere dei valori importanti comprese ottime individualità. Ho sempre creduto che fosse quadrata in ogni reparto e lo sta confermando. Quindi non parliamo di sorpresa”.
Cosa ha di più rispetto alla passata stagione?
“La continuità di risultati, che diventa indispensabile per restare in alto. E poi questa nuova realtà, diventata molto più interessante, aprirà nuove prospettive, farà crescere anche il morale e la convinzione nella testa dei calciatori che vorranno continuare a essere protagonisti”.
Possiamo dire che il campionato ha davvero trovato l’anti-Juve?
“Sì, perché la Lazio ha tutto per esserlo. All’improvviso un torneo che sembrava chiuso e archiviato si è riaperto, grazie alla caduta dei bianconeri e alla lunga striscia positiva dei laziali. Adesso la classifica si è fatta più corta e avvincente, anche se la Juventus resta la formazione più completa”.
Cosa le piace di questa Lazio?
“Oltre alla solidità, la grande forza di gruppo. La reazione che ha avuto contro il Cagliari in vantaggio è stata quella di una grande squadra. L’avversario stava giocando bene, stava vincendo, tutto era diventato più difficile, manca poco alla fine ma la Lazio ha saputo trovare la forza per ribaltare tutto. Anche con quel rigore generoso e contestato. Io, da ex portiere, sto con Agazzi perché i portieri sono molto penalizzati dai regolamenti”.
Sorpreso da quello che sta facendo Petkovic?
“No, perché lo consocevo”.
Di persona?
“Me ne avevamo parlato molto bene alcuni amici giornalisti svizzeri che lo vedevano lavorare. Così, appena arrivato in Italia, l’ho seguito con un interesse particolare”.
Cosa ha portato di nuovo?
“Le sue idee calcistiche, la calma che è riuscita a trasmettere e una buona gestione importante dello spogliatoio. Non era semplice imporsi in un campionato così difficile, lui ci è riuscito con personalità”.
Adesso il popolo biancoceleste viaggia sulle ali dell’entusiasmo.
“Non bisogna esagerare, perché l’entusiasmo può diventare pericoloso. Il futuro della squadra può diventare davvero importante e ambizioso però è sempre meglio restare con i piedi per terra e continuare su questa strada. Che porterà dritta alla Champions e che potrebbe regalare anche altre belle sorprese”.