ROMA. BALDINI: “Non c’è un caso OSVALDO, squadra e società sono con lui”

Il dirigente giallorosso parla prima dellasfida tra Napoli e Roma…

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NOTIZIE AS ROMA – FRANCO BALDINI ha parlato ai microfoni di Sky Sport nel prepartita di Napoli Roma commentando anche il caso Osvaldo che ha scaldato l’ambiente in settimana.

Ecco le sue parole:

Avete fatto questo passaggio in Florida. Pensate di avere preso qualche rischio dal punto di vista fisico?
Nella misura in cui i viaggi possono incidere… Questo è vero ma questi rischi possono essere stati compensati dal fatto che la squadra è stata insieme in un’esperienza unica. Ha fatto molto gruppo, ha avuto la possibilità di stare gli uni con gli altri e con le famiglie. Se così è stato qualche dispendio in più dal punto di vista fisico c’è stata anche corroborazione dal punto di vista morale che può superare di gran lunga quella fisica.

Arrivasse una vittoria sarebbe zona Champions. Se lo sarebbe aspettato dopo il derby?
Sinceramente è dall’inizio del campionato che siamo convinti di potere competere con tutte quelle che ci precedono in classifica. Poi dipende da quanto tempo serve per mettere insieme calciatori nuovi, quanto tempo necessita la maturazione di queste giocatori visto che molti sono giovani… L’abbiamo pensata così, chiaro che dopo le sconfitte sembra tutto più nero e dopo le vittorie più facile. Sapevamo avremmo avuto alti e bassi e ce ne saranno ancora. Ma abbiamo tutte le caratteristiche per competere fino alla fine.

Con Osvaldo è tutto rientrato. Anche da parte dello spogliatoio?
Sinceramente non si tratta di un caso rientrato perché non è mai nato. Non sono servite scuse o altro, il ragazzo ha avuto un’influenza virale e i nostri dottori sono stati in contatto con i suoi in Argentina. Al contrario nella squadra, quando qualcuno aveva un po’ dubitato della veridicità dell’influenza, la squadra si è schierata in maniera univoca nei suoi confronti. All’interno del gruppo è stata un’ulteriore dimostrazione di unità di intenti e di quanto in qualche modo ci sia un bel clima dentro la squadra.

Ora sia il gioco che i risultati vi danno ragione. 6 mesi sono il normale tempo di adattamento a Zeman e ad un ambiente complicato come quello di Roma?
Uno fa quello che crede giusto. Noi pensavamo di avere allestito un’ottima squadra dal punto di vista della qualità, ma serve che la qualità venga supportata dal capire i meccanismi di un allenatore nuovo e da un processo di adattamento che può essere più o meno lungo. Non siamo ancora da nessuna parte però, non è che ormai ci siamo. Stasera giochiamo contro quella che per me è sempre stata la vera antagonista della Juve in termini qualitativi di rosa ci ricorda che finora non abbiamo ottenuto niente.

Però la Roma è garanzia di spettacolo, questo è un risultato.
Si questa è una buona cosa (sorride).

Come si immagina lo stadio della Roma? Pensando ad altri impianti…
Nessuno di questi, Roma è così piena di simboli iconici che se uno facesse un’ipotetica skyline della città avrebbe non 2-3 punti di riferimento come altre città… Potremmo stare mezz’ora ad elencarne. Lo stadio della Roma deve conquistarsi il diritto di entrare tra questi monumenti identificativi della città e non sarà facile.

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