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DE MARTINO attacca i giornali “Ora basta. Siete dei cialtroni”

DE MARTINO CONTRO I GIORNALI – Il responsabile della Comunicazione della S.S.Lazio. Stefano De Martino attacca i giornali e i giornalisti che, a suo parere, continuano a raccontare cose non vere sulla Lazio. A Lazio Style Channel lo sfogo prende spunto dalle parole del quotidiano Tuttosport che titola “Rimonta Lazio con l’aiuto dell’arbitro”. Ecco le sue parole: «Oggi è il festival dell’ignoranza sulla carta stampata. Mi riferisco a chi scrive, come tuttosport un titolo del genere “La Lazio vince con l’aiutino dell’arbitro”. Queusto è vergognoso. Se la Lazio ieri vince con l’aiuto dell’arbitro allora dobbiamo fermare la serie A.  C’è un sistema contro la Lazio che appena sale sù viene schiacciata in basso. Molti non guardano bene la Lazio, e ci attaccano senza nessuna logica, in modo totalmente ingiusto. Evidentemente in Italia verso un certo tipo di stampa non potremmo mai essere accettati. Dobbiamo dirlo per il rispetto dei tifosi, della società, di chi ci lavora dentro. Io spero solo che la nostra gente si renda conto dov’è il nemico, dove bisogna andare a puntare il dito. Dobbiamo mandare un messaggio chiaro all’esterno. Ora basta. I giornali si sono presi la libertà di darci sempre degli schiaffoni. Ma oggi il mondo Lazio ha preso coscienza di tutto questo e risponderà ovunque perché è vergognoso legger queste cose. Il rigore c’è. L’arbitro l’ha spiegato molto bene: la palla è in gioco mentre il portier travolge il giocatore. Smettiamola di fare disinformazione, leggete il regolamento e basta. Non ci si può sentir in diritto di fare un certo tipo di commento o di titolo che è pura cialtroneria. Lo stesso accadde dopo la rissa a campo de fiori. I titoli parlavano chiaro: “Raid razzista dei laziali” ed era tutto falso. Bastava aspettare un’ora. Siamo indignati di tutte queste cose. Siate professionisti, non cialtroni. È un atteggiamento assurdo che stamattina dobbiamo condannare. Perché è un insulto per tutti coloro che lavora non nella Lazio, per la Lazio. Apriamo gli occhi. Rendiamo conto di quello che abbiamo intorno». 

Ma sottolinea la sua rabbia anche verso i dirigenti del Cagliari per quello che ha fatto  ds Marroccu con il quarto uomo. «Vi spiego io cosa  è successo. È successo che il ds del Cagliari è andata o dal quarto uomo e ha spiegato che se fossero continuati i buu razzisti, il Cagliari avrebbe lasciato il campo. Si è accesa una discussione perché è l’arbitro che deve intervenire  e Orsato non aveva sentito nulla. Poi il quarto uomo ha informato l’arbitro che ha parlato con i due capitani. Lo stesso hanno fatto i dirigenti delle due società. Io onestamente non me me ero accorto e nemmeno il quarto uomo. Il fatto è che lo stadio non è un teatro, è chiaro che ci siano comportamenti dentro e fuori le linee.  Ma la Lazio non deve dimostrare nulla, noi abbiamo sempre sanzionato e condannto queste situazioni. Quello che mi dispiace è che la vicenda di Boateng diventi una cosa da utilizzare in certi tipi di partita. Noi ci siamo sempre contraddistinti con i fatti  e non con leparole contro il razzismo. Non vorrei che alla prima situazione, che non è paragonabile a quella accaduta a Boateng, ci si alzi dall panca e si vada dagli arbitri. Non vorrei diventasse qualcosa che investe il calcio italiano in questo modo. Questa vicende non deve essere utilizzata in modo strumentale. Ieri abbia corso questo rischio.  Non ci si alza dall a panchina a fare pressione agli arbitri. Infatti alla fine non è successo nulla, nessun coro particolare. Ieri si è voluta calcare la mano e questo a me dispiace molo. Non è giusto puntare sempre il dito conto i tifoso della Lazio. È una cosa sempre più fastidiosa. È un etichetta ingiusta».

Redazione Sportiva