Il tecnico bianconero ha incontrato i giornalisti durante la consueta conferenza alla vigilia del match contro la Sampdoria…
Antonio Conte, tecnico della Juventus ha presentato la sfida casalinga di domani pomeriggio contro i blucerchiati di Delio Rossi. Ecco le sue parole:
Prima domanda scontata: come sta Vucinic?
“Sicuramente sta molto meglio rispetto all’ultima partita giocata contro il Cagliari, dove per tutta la settimana praticamente non si era allenato. Aveva un problema alla caviglia, l’avevo portato in panchina per fare numero, poi c’è stato bisogno di lui, il ragazzo se l’è sentita ed è entrato in campo. Ha avuto questo periodo per curarsi, stiamo gestendo i suoi allenamenti, stiamo gestendo la ripresa, adesso sta molto meglio, è a disposizione. Inevitalmente è una situazione che deve essere monitorata e deve essere gestita, questo è fuori dubbio“.
Prima della partita con il Cagliari, aveva detto: “Non vorrei che ci fosse la testa in vacanza”. Poi, al di là di, un approccio un po’ così, la squadra ha risposto. In genere quando si rientra dalle vacanze ci sono altre insidie. Quali sono per la gara con la Sampdoria? Poi se c’è la possibilità che Peluso parta subito titolare…
“Le insidie della ripresa dopo la sosta le conosciamo tutti quanti, perchè alla fine sono stati giorni liberi, necessari per ricaricare le energie spese non solo da punto di vista fisico, ma anche da un punto di vista nervoso. Abbiamo lavorato bene in questi giorni, in queste settimane, sia da un punto di vista fisico, sia per quanto riguarda i ripassi tattici. Mi auguro di riprendere da dove abbiamo lasciato, questo è il mio augurio, che sarebbe quindi quello di vincere. Per quello che riguarda Peluso…Peluso era un obiettivo che avevamo mirato, un giocatore che ci dà sicuramente la possibilità di sopperire ad una carenza di organico che c’era già da questa estate, perchè alla fine un vice Chiellini non c’era, c’era sempre uno che si doveva adattare quando mancava Giorgio e giocare da centrale di sinistra. A volte abbiamo adattato Caceres, a volte abbiamo adattato Barzagli, Lucio non poteva giocare in quella posizione, quindi eravamo tanti centrali destri e nessun centrale di sinistra. Dunque abbiamo optato per questo giocatore che io comunque conosco, perchè l’ho avuto all’Atalanta: è un giocatore che ci può fare sia il ruolo di centrale di sinistra che l’esterno. Quindi quando parlo di mercato di riparazione intelligente, mi riferisco a questo: e questa è un’ottima operazione. Sono convinto che Peluso ci darà un grosso contributo. Se da domani o fra quattro giorni… dovete aspettare di leggere le formazioni”.
La Juventus ha chiuso l’anno con il record di punti conquistati in un anno solare. Come si può migliorare questo record? E come si riesce a far ripartire anche mentalmente una squadra che dopo le vacanze deve subito ripartire forte? Gennaio è un mese decisivo in vista della Champions…
“Sicuramente è stata un’annata straordinaria, perchè concludere con 94 punti, battere il precedente record di 93, significa aver fatto veramente qualcosa di strepitoso. Basti pensare che noi, rispetto all’anno scorso, abbiamo sei punti in più in classifica, però se andiamo a guardare l’Inter ha più punti dell’anno scorso, il Napoli ha fatto più punti in classifica dell’anno scorso, la Lazio se non sbaglio ha fatto gli stessi punti, quindi si è viaggiato in maniera spedita. Gli altri hanno viaggiato in maniera spedita, facendo anche qualcosa di ottimo, di paragonabile a quello che abbiamo fatto noi l’anno scorso. Il problema è che noi siamo andati più forte. E’ inevitabile che rifare 94 punti in un’annata calcistica non è facilissimo. Noi quest’anno siamo stati bravi perchè avevamo anche la Champions e ci siamo riusciti. E’ inevitabile che poi questo record è fatto per essere battuto e mi auguro di essere noi stessi a battere il record, altrimenti se ci sarà qualcun altro che arriverà dopo di me alla Juventus, sarò il primo a fargli i complimenti perchè avrà fatto qualcosa di eccelente“.
Prima hai parlato di operazioni di mercato intelligenti. Drogba sarebbe una di quel tipo lì?
“Guarda, Drogba è un’operazione che io continuo a leggere sui giornali e che la società non mi ha mai proposto, né io ho mai proposto alla società, quindi…ci sono dei parametri economici che non prevedono questo tipo di operazioni. Giocoforza la dovrete accettare questa situazione, perché io l’ho accettata (sorride, ndr); forse tra voi e me, chi tra virgolette potrebbe risentirne di più sono io. Però ci sono dei parametri, sappiamo che saranno fatte delle operazioni intelligenti, saranno colte delle opportunità, se capiteranno, avendo grandissima fiducia in questo gruppo che – ripeto – mi sta dando grandissime soddisfazioni e sta facendo delle cose straordinarie. Se capiterà l’opportunità e potremo cogliere qualche occasione, qualche situazione vantaggiosa, la prenderemo. Sarà sempre un’operazione low cost, visto che si usa un po’ adesso parlare in termini…. a basso costo, parliamo in italiano. Questo è il momento economico dell’Italia. Ma non è solo adesso, è da un anno e mezzo che la Juventus fa operazioni intelligenti. A volte leggo che la Juventus è intervenuta sul mercato in maniera spropositata: non con me, che sia chiara questa cosa. Da un anno e mezzo abbiamo fatto solo operazioni intelligenti, ci sono altre squadre che hanno ingaggi nettamente superiori alla Juventus, eppure continuo a leggere che siamo noi ad avere deficit. Mah… qualcuno a volte sbaglia, non si fa bene i conti e non vede proprio in casa sua“.
E’ più difficile vincere la Champions o perdere lo Scudetto?
“Io parto dal presupposto che vincere è sempre difficile. Rivincere è ancora più difficile. Per quello che riguarda lo Scudetto, rivincere quest’anno sarebbe una grandissima soddisfazione, perchè come dico sempre vincere una volta può capitare a tutti, rivincere significa che ci sono delle basi solide, ci sono dei calciatori che sono cresciuti e da bravi giocatori stanno diventando dei campioni. Questo per noi è importante, per questo motivo noi dobbiamo cercare di riconfermarci in Italia. Perché rivincere per la seconda volta significa che ci sono delle basi solide e si sta costruendo qualcosa di veramente importante. La Champions deve essere un bellissimo sogno, da coltivare, senza grandi assilli, senza grandi patemi, cercando di fare il massimo. Il massimo cosa sarà? Arrivare agli ottavi, arrivare ai quarti, arrivare in semifinale, arrivare alla finale, vincere, questo lo sapremo solo con il tempo. Ma è un bellissimo sogno che deve essere coltivato senza assilli, senza ansie da parte soprattutto dei nostri tifosi, perché devono capire che questa è una squadra che sta crescendo e c’è un progetto che poi porterà ad essere importanti protagonisti anche a livello europeo. Però bisogna avere pazienza, non si può avere tutto subito. Poi se arriverà il tutto subito come è successo l’anno scorso, il miracolo, io, la società, i ragazzi, saremmo i primi ad essere contenti“.
Poichè è stata sdoganata da un comunicato dell’Athletic Bilbao, un tuo giudizio su Llorente e se può essere lui l’operazione a basso costo che può comunque garantire un salto di qualità. Poi un tuo pensiero sul gesto di Boateng, questa forte presa di posizione che c’è stata verso la piaga del razzismo…
“Llorente è un calciatore, un Nazionale spagnolo, è un giocatore che ha fatto benissimo nell’Athletic Bilbao, un giocatore sicuramente appetibile perché è un calciatore che non ha rinnovato e sta andando a svincolarsi. E’ inevitabile che la Juventus deve tenere le antenne dritte e monitorare tutte queste situazioni, soprattutto in un momento economico in cui se c’è la possibilità di prendere un grande giocatore a parametro zero e se il giocatore sceglie la Juventus, siamo contenti. Vedo l’aspetto positivo, penso ad un anno e mezzo fa: sicuramente Llorente non ci avrebbe preso in considerazione. Dopo un anno e mezzo la Juventus è tornata comunque ad avere appeal, ad avere grande interesse da parte dei campioni stranieri che comunque ci prendono in considerazione. Poi se arriva o non arriva, questo non è secondario, è primario. Però già il fatto di essere presi in considerazione fa capire che siamo tornati ad essere una squadra che ha appeal anche nei confronti dei grandi calciatori. Per quello che è successo a Boateng, a me dispiace molto perché fa capire quello che diciamo sempre, che c’è tanto da lavorare, c’è tanto da migliorare, come Paese, come tutto. Sono situazioni spiacevoli. E’ una presa di posizione da parte del Milan che rispetto, perché comunque hanno tutelato il proprio calciatore, hanno scelto in questa direzione, quindi massimo rispetto nei confronti di Boateng, nei confronti di chi fa queste scelte contro il razzismo”
Riassumento: ieri nel vertice di mercato non avete parlato di Drogba, avete parlato di Llorente e anche di altri? E poi se non ti ha sorpreso che l’Inter, una delle vostre rivali dirette, si sia ritrovata il 2 gennaio…
“Mah… (ride, ndr). Ma io ho letto anche con sorpresa il fatto che… con sorpresa nel senso positivo… il fatto che ieri si sia detto che c’è stato un vertice di mercato tra me, il presidente, il direttore Marotta e il direttore Paratici. Noi, non dico quotidianamente, però ogni settimana c’è sempre un vedersi per parlare di tutto; è inevitabile che in questo momento che inizia il mercato, magari, qualcuno possa pensare che sia stato fatto un vertice di mercato. Però, visto che Peluso è già arrivato prima di ieri, quindi significa che già ci eravamo visti. Di Llorente avevamo già parlato in precedenza, per cui non è una cosa nuova. Ci siamo visti, abbiamo parlato del più e del meno, e dell’importanza di riprendere il cammino da dove lo avevamo interrotto, monitorando tutto quello che può accadere in questo mese, perché in questo mese di gennaio leggo che finiscono alcuni miei giocatori su alcune notizie, perché ho visto che ieri c’era De Ceglie che veniva dato a destra e a sinistra: De Ceglie non si muove da nessuna parte, De Ceglie rimane. Ieri leggevo di Isla alla Sampdoria, cioè cose assurde. Dal gruppo che ho non si muove nessuno. Non siamo neanche tanti, perché se vado a contare l’infortunio di Bendtner, di Pepe, di Chiellini… non dimentichiamo che questo è un gruppo che deve competere per tre competizioni. In questo gruppo ho massima fiducia in tutti e quindi non andrà via nessuno“.
E sull’Inter che si è ritrovata il 2 gennaio?
“Sono strategie per le quali io ho massimo rispetto, perché posso pensare alla mia squadra. Non dimenticate che noi avevamo giocato la sera prima, quindi abbiamo usufruito di un giorno in più rispetto a tutte quante le altre. Io penso che ogni allenatore abbia il polso della situazione in mano e decida per il meglio della squadra. Ha fatto benissimo“.
Berlusconi ha detto che il Milan è pronto a lasciare nuovamente il campo se si verificassero altre situazioni quella dell’altro giorno. Cosa ne pensa visto che alcuni suoi colleghi hanno espresso perplessità e altri si sono detti d’accordo? Poi cosa pensa di Capello che parlando del record di punti nell’anno solare ha detto che contro la sua Juve c’era una maggiore concorrenza?
“Per quello che riguarda il discorso di Boateng, penso che ci siano delle regole da rispettare. Io adesso non so cosa comporta da un punto di vista regolamentare, in una partita ufficiale, con i ‘buh’ razzisti, prendere e uscire dal campo. E’ inevitabile che deve intervenire a questo punto chi è competente, magari mettendo la regola che con i buh razzisti si dà la partita persa in casa a tavolino. Penso che se ad un buh razzista tutti quanti uscissero dal campo, se ne giocherebbero poche partite e sarebbe un problema. Quindi, visto che c’è questo problema – ed è un gravissimo problema… perché nel 2013 se siamo ancora ai buh razzisti, significa che veramente alla frutta – è giusto che si valuti con attenzione questo problema, anche se ce ne sono tantissimi di problemi. Però bisogna cercare di affrontarli e risolverli mettendo magari delle regole, perché altrimenti diventa anarchia su tutto. E’ un problema gravissimo e il Milan secondo me ha fatto bene, perchè ha mandato un segnale a tutti. E’ inevitabile che adesso bisogna mettere delle regole, punire chi fa questi cori razzisti, le società ne subiscono le conseguenze. Per quello che riguarda il record, io dico che quando due squadre vincono e vincono come ha fatto la Juventus di Capello e come abbiamo fatto noi l’anno scorso, sicuramente ci devono essere grandi elogi e grandi plausi. E’ inevitabile che se io vado a vedere i momenti storici da parte delle due squadre, dico che la Juventus di quei due anni è una Juventus stratosferica. Dico che forse era la Juventus più forte di tutti i tempi, perché c’erano nove giocatori che avevano partecipato all’ultima finale mondiale, c’erano due Palloni d’Oro, in panchina spesso ci finiva Del Piero insieme a Mutu, perché giocavano Trezeguet e Ibrahimovic. C’era Ferrara, c’era Montero, quindi stiamo parlando di una Juve che era già forte, che ha deciso di prendere un allenatore vincente come Capello e in cui è sono stati innestati anche Emerson, Vieira, Ibrahimovic, cioè era una Juve straordinaria. E ha vinto lo Scudetto. Però dico anche che nonostante la straordinarietà della squadra, in Champions ha fatto veramente molto poco quella squadra, quindi è la dimostrazione che oltre ai grandissimi giocatore ci vuole anche organizzazione di gioco, ci vuole mentalità, ci vogliono sicuramente non solo i grandi giocatori“.
Se fosse anticipato l’arrivo di Llorente, ti sentiresti un po’ più forte per il cammino in Champions?
“Sai, in questo momento parlare di Llorente è un non argomento, stiamo parlando di un qualcosa che è virtuale. Siccome a me piace essere molto pratico, non posso rispondere“.
Saresti stupito di ritrovartelo a Vinovo nel giro di qualche settimana?
“In questo momento sì, perchè è un giocatore dell’Athletic Bilbao Llorente“.
A livello di strategia, ti serve una quinta punta adesso? E’ un mese durissimo questo. Rischi di giocare sette partite in un solo mese…
“E’ inevitabile che parliamo negli incontri settimanali: noi comunque non è che ci guardiamo, affrontiamo dei discorsi: sappiamo che Bendtner tornerà a marzo, ha avuto una distrazione ad un legamento, quindi non è una cosa semplice. In questo momento, quindi, abbiamo aggregato Beltrame, questa è una notizia. Siamo quattro attaccanti, abbiamo bisogno del quinto e abbiamo aggregato Beltrame che è un ragazzo assieme ad altri della Primavera che possono rappresentare il futuro della Juventus“.
Che atteggiamento ti aspetti dalla Sampdoria? Che partita sarà?
“Bisognerà fare molta molta attenzione, perchè è la prima partita, la ripresa del campionato, quindi troveremo sicuramente una Sampdoria avvelenata, tra virgolette, perchè in una posizione di classifica non consona alle reali possibilità di questa rosa. Bisognerà fare molta attenzione, noi ci stiamo lavorando, siamo preparati: loro hanno lavorato, ma abbiamo lavorato anche noi. Siamo preparati ad affrontare una partita che sicuramente è molto spigolosa e dobbiamo fare molta molta attenzione. Però il nostro input è cercare di ripartire da dove ci siamo lasciati; per fare questa servirà grande attenzione, grande intensità, grande voglia, grande determinazione, perché nel campionato italiano nessuno ti regala niente e ci sono squadre pronte ad approfittare di qualsiasi nostro passo falso“.