MILAN-PRO PATRIA. Noti e pochi: subito identificati i responsabili

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Trovati i colpevoli dei ‘buu’, resta da definire che cosa addebitare loro: rischiano un Daspo di cinque anni, ma non soltanto…

(Getty images)

RASSEGNA STAMPA – (A. Bocci) – I soliti sospetti. O i soliti deficienti, come li definisce il sindaco Farioli. O anche quattro pirla, per usare un tipico linguaggio del Nord Ovest. “Forse non sono nemmeno di Busto”. I soliti sospetti, i soliti razzisti. I politici locali si scagliano contro quella che definiscono approssimazione, frutto dei luoghi comuni. Sarà un luogo comune, ma Busto e Varese vengono considerate da tempo il laboratorio di un certo tifo di estrema destra. La verità si saprà nei prossimi giorni, visto che la polizia ha subito identificato i colpevoli. L’amichevole Pro Patria-Milan, si legge in un comunicato della Questura di Varese, “è stata sospesa a causa di alcuni cori razzisti provenienti da un settore in cui erano ospitati supporters della squadra locale. A seguito della presa di posizione assunta dalla squadra milanese di non proseguire la partita di calcio, il dispositivo di sicurezza messo in atto dal questore di Varese, Danilo Gagliardi, ha consentito il regolare deflusso degli spettatori”. Sono stati identificati “tutti i soggetti collocati nel settore da cui sono provenuti i cori nei confronti dei giocatori di colore del Milan. La Polizia Scientifica con l’ausilio della Digos e del personale del Commissariato di Busto Arsizio ha proceduto alle riprese dei fatti. Sono in corso accertamenti per definire le responsabilità personali per gli episodi accaduti, sia dal punto di vista penale che amministrativo”. I cantori di ieri rischiano un Daspo di cinque anni, ma non solo.

 

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