Ad HARVARD si studia FERGUSON

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IL CORRIERE DELLA SERA (F. Cavalera) – Anche l’Università di HARVARD omaggia Sir Alex FERGUSON. Come riportato da Il Corriere della Sera il celebre ateneo americano ha pubblicato un rapporto di 25 pagine al manager del MANCHESTER UNITED, ad oggi il più decorato della storia del calcio con 28 trofei vinti. FERGIE è diventato oggetto di studio della cattedra di marketing e management, che ha provato a mettere a nudo i segreti professionali e caratteriali di uno che metterebbe in riga persino Don Corleone. Poche regole, col bastone alternato alla carota: i campioni di Ferguson vengono difesi pubblicamente ma massacrati nello spogliatoio. Well doneper chi corre e suda, guai seri per chi sgarra perché: Se non ti alleni duramente vuol dire che non sei un campione. Un atleta che si sottrae a questa basilare norma di comportamento per me è un uomo morto. Io voglio ragazzi che sposino in pieno la causa del Manchester, almeno fino a che stanno con me”.

Il rapporto analizza anche la preparazione delle sfide contro le avversarie. FERGUSON ammette di analizzare “i due o tre elementi più importanti fra gli avversari, ovvero chi organizza il gioco, chi batte le punizioni, chi è l’anima della squadra. Il mercoledì so già chi gioca la domenica. Il venerdì e il sabato guardo i filmati assieme alla squadra per valutare i punti deboli di chi incontriamo. La formazione la rendo nota solo un’ora e mezzo prima di scendere in campo. Chiamo gli esclusi, mi spiego e dopo parlo a tutti”. Insomma vincere è la cosa più importante, ma bisogna anche sapere perdere “con dignità”; soprattutto bisogna essere sempre e comunque un gentlemen ed è per questo che il tecnico invita sempre i propri avversari a bere un bicchiere di vino al termine di una partita (vinta o persa). Perché “L’ospitalità è un dovere e un piacere”.

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