LA GAZZETTA DELLO SPORT – «Balo è prezioso, ma deve cambiare vita. Di sicuro il City non lo regalerà. Bravo El Shaarawy, il miglior italiano del 2012»
Il colloquio della Gazzetta dello Sport con Mancini parte per forza di cose da Mario, sprofondato in una crisi profonda, dove le vicende private stanno sicuramente svolgendo un ruolo negativo.
Ci sono molte domande che riguardano Mario: come sta, resta o va via, come sono i rapporti tra voi due?
«Mario sta meglio, ha ripreso ad allenarsi e con lo Stoke potrebbe andare in panchina. Altrimenti, potrebbe giocare contro il Watford, in Coppa d’Inghilterra, il 5 gennaio. I rapporti tra me e lui sono sempre buoni, anche se un giorno ne combina una e l’altro pure. Io gli voglio bene perché da tanti anni viviamo insieme. L’ho visto crescere. Ma il rapporto professionale è un’altra cosa e da Mario adesso pretendo i fatti. Il tempo degli sconti e delle chiacchiere è finito. Balotelli ha 22 anni ed è ora che compia un salto di qualità nello svolgimento della sua professione. A lui chiedo impegno e serietà negli allenamenti, una vita privata più regolare, comportamenti corretti in campo. L’esempio per lui è Totti. Se Francesco riesce ad avere questa continuità di rendimento ad altissimi livelli all’età di 36 anni, la ragione è molto semplice: nel corso della sua carriera si è comportato da professionista».
Resta il nodo del mercato.
«Io credo che Mario resti, ma il futuro dipende soprattutto da lui. Lo sceicco Mansour ha un debole per Balotelli perché gli riconosce il talento e perché esporta il nome del City nel mondo. Va fatta anche un’altra considerazione: su Mario è stato compiuto un investimento importante e questa non è una società che butta i suoi capitali dalla finestra».
Totti è il giocatore che più di tutti può essere accostato a Mancini?
«Sì, in Francesco vedo tante cose del mio calcio».
Il miglior italiano di questo 2012?
«El Shaarawy. Ha talento, continuità di rendimento, serietà».
Messi ha segnato 91 gol nel 2012: è arrivato il momento di accostarlo a Maradona?
«Messi è il più grande di oggi e uno dei migliori di sempre, accostabile a Pelé e a Diego».