Le parole del centrocampista biancoceleste…
INTERVISTA BROCCHI – “Siamo carichi e vogliamo la Champions”. Queste le parole di Cristian BROCCHI a Lazio Style Channel. “Abbiamo iniziato nel migliore dei modi. Con la messa in moto giusta, lo spirito è ottimo e siamo tutti vogliosi di riprendere il cammino. Quando siamo partiti andavamo più veloci di quanto ci veniva chiesto. La prova peso? È fissata a domani”.
Ecco l’intervista integrale.
CHE VOTO DAI AL 2012?
“Ottimo. Ci è sfuggita la qualificazione in Champions l’anno scorso, un qualcosa che sotto molti punti di vista meritavamo. Ciò fa sì che ci sia ancora più voglia di prendercela quest’anno”.
LAZIO SECONDA, MA SNOBBATA DAI MEDIA…
“Ne abbiamo già parlato tante volte. Molti non se l’aspettavano e ancora oggi indicano altre squadre come favorite. Noi andiamo avanti per la nostra strada, consapevoli della nostra forza. In che posizione di classifica siamo? Ah non lo so, credo dietro altre 3 o 4 squadre (sorridendo, ndr)”.
CHE TIPO E’ PETKOVIC?
“Un allenatore che vuole tirare fuori da ognuno di noi il 110%. Chiede a tutti spirito di sacrificio e coalizione. Esige delle regole che devono essere indispensabili. Ha la voglia e la volontà di raggiungere un obiettivo che ci è sfuggito. Ha sfruttato le sue qualità per cercare di farci fare un salto in avanti”.
E’ PIU’ DIFFICILE RIPRENDERE A LIVELLO MENTALE O FISICO DOPO LA SOSTA?
“La ripresa mentale è più difficile forse il primo giorno. Arrivi da giorni in cui hai fatto poco e non avevi orari, però il lavoro fisico è duro ed è quello che incide sulla nostra seconda parte di stagione. Sarà comunque bello, perché quando lavori e sei a posto con la coscienza giochi anche con il piglio giusto”.
COSA MANCA ALLA LAZIO PER FARE IL SALTO DI QUALITA’?
“Ne parliamo da anni. Da quando ci è sfuggito l’obiettivo per due volte consecutive. Serviva un cambio di mentalità per una squadra che soffre di scivoloni improvvisi. La Juventus che ha sempre tenuto il livello alto ha vinto, ha qualcosa in più di tutte le altre squadre. La Lazio è sempre lì da stagioni, è più avanti di squadre più pubblicizzate da tempo. Competere con la Juve per lo scudetto? Sinceramente mi rendo conto che manca ancora qualcosa. Non solo a livello di mentalità”.
COSA PENSI DEL CAGLIARI?
“E’ un avversario tosto. Ogni avversario prende le caratteristiche dei proprio allenatori e quelli del Cagliari sono duri e tosti. Pretendono grande grinta. Ci aspettiamo una partita molto dura sotto questo punto di vista. Se però mettiamo in campo le nostre caratteristiche non dobbiamo aver paura di nessuno”.
CON IL CAGLIARI SONO TRE PARTITE DI FILA IN CASA
“Sono anche tre pericoli che arrivano. Nel momento in cui si pensa che in casa si ha vita facile poi ci si rende conto che non è così. Le dovremo affrontare, partita dopo partita, con l’obiettivo di vincere l’una dopo l’altra. Durante la stagione sono tante le partite decisive. Il calcio è pieno di frasi fatte, la realtà è la partita, come ti alleni durante la settimana e la voglia di vincere che metti in campo”.
I MOMENTI PIU’ BELLI DEL 2012? QUELLI PIU’ ESALTANTI?
“I momenti più esaltanti sono i derby. Venivamo da stagioni belle dove però subivamo la delusione della sconfitta nella stracittadina. Negli ultimi due anni le cose sono cambiate, siamo contenti perché abbiamo dato un’ulteriore gioia ai nostri tifosi. Il mio 2013? Mi aspetto solo di stare bene. Purtroppo ho sofferto, sto soffrendo, non sono mai tranquillo. L’unica cosa che chiedo è di stare bene, se non ce la dovessi fare sarò il primo ad alzare bandiera bianca”.
LA PARTITA DA DIMENTICARE DEL 2012?
“Quella di Catania. Abbiamo fatto una brutta figura e non è scesa in campo la Lazio che conosciamo. Fa però parte del calcio, può capitare. Ho vissuto tante partite strane e può succedere. Speriamo solo che non si ripeta più”.
LA PARTITA DA SALVARE DEL 2012?
“Quella con il Genoa in casa. Avremmo potuto fare punti, meritavamo di vincere e invece abbiamo perso. Ci metterei anche quella con la Juventus. Abbiamo preso un punto, no giocando bene certo e tra mille critiche, ma ricordiamoci quante volte abbiamo perso la Champions per un punto”.