La fiorettista azzurra ripercorre l’anno che sta per finire
Valentina Vezzali, campionessa azzurra della scherma, non dimenticherà mai questo 2012, sia dal punto di vista sportivo che personale. Sono tante le gioie che la fiorettista ha vissuto nell’anno che sta per chiudersi. «Un 2012 da incorniciare? Bisogna sempre essere ottimisti e pensare che ogni anno possa essere migliore di quello passato. Questo 2012 però sarà difficile da eguagliare, perchè è stato veramente un anno ricco di emozioni. Dalla nomina a portabandiera, al 22 giugno la giornata in cui siamo andati al Quirinale ed ho ritirato la bandiera dalle mani di Napolitano, un presidente della Repubblica commosso ed emozionato, che mi ha dato due buffetti sulle guance e mi ha detto Valentina vai e torna con le medaglie. Per arrivare all’entrata nello stadio Olimpico di Londra con la bandiera italiana, al bronzo contro la coreana Nam quasi insperato, perchè era un assalto perso, alla vittoria con la mia squadra che ha segnato praticamente il fatto che diventassi l’atleta italiana più medagliata. Sono stata inoltre nomitata dal presidente del Cio Jacques Rogge, come una delle leggende delle Olimpiadi di Londra 2012 accanto a nomi come Bolt e Phelps, all’incontro con Papa Benedetto XVI. Poi è arrivata, dulcis in fundo, la notizia più bella: un bambino credo sia una benedizione del Signore che ha accolto subito la mia richiesta. Mi sento veramente fortunata e in questo momento non potrei desiderare nulla di più».