INTER. SNEIJDER vede rosso. Il LIVERPOOL vuole Wes. “Meglio che me ne vada”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Contatto Reds-giocatore nei giorni scorsi: scoglio ingaggio. Prima di Natale, il pensiero: “Se cambio aria bene per tutti”…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – Gli americani vogliono Sneijder. Lo vogliono ad Anfield: nel Liverpool. Fra tanti rumors provenienti dall’Inghilterra eccone uno che – a differenza di altri – ha il dono della concretezza: l’offerta fatta all’entourage del giocatore. Il tutto è successo qualche giorno fa e al momento non è il caso di sbilanciarsi sulla buona riuscita o meno del contatto fra le parti che non è (ammesso che lo sarà) ancora trattativa. Un calcio che per Wes sarebbe l’ideale. Il Liverpool ha deciso di tornare grande d’Europa dopo anni un po’ bui. In questo momento non è in zona per la futura Champions e ai sedicesimi di Europa League incontrerà lo Zenit, ma il disegno è ricco. E in questo disegno c’è dentro Sneijder. Ma Wes dovrebbe limitare le proprie richieste. E allora: meglio restare all’Inter guadagnando quei 6 milioni fino a giugno per poi spalmare fino al 2016 (con opzione per il 2017) oppure emigrare? Tutte domande che Wes si sta ponendo. E proprio ponendosi queste domande, Sneijder ha riflettuto a voce alta in un’intervista rilasciata al De Telegraaf ben prima di Natale. “E’ chiaro – ha raccontato Wes che per tutte le parti è meglio che mi trasferisca a gennaio. Altrimenti rimarrò. Ho un contratto fino a giugno 2015 con l’Inter”. L’intervista è stata data diversi giorni fa, e nel frattempo sono intercorse telefonate, riflessioni, le parole di Stramaccioni (“Se mi farà ricredere gli darò una maglia da titolare”) e magari qualche motivo per ricredersi. Da quel che risulta, la situazione è sempre in stand-by. Ma le cifre della eventuale cessione di Wes? Il Liverpool avrebbe offerto un contratto di tre anni al giocatore e sarebbe disposto a pagarlo attorno ai 9-10 milioni. E 9-10 milioni sarebbero meno dell’esborso fatto per prelevarlo dal Real Madrid (15 milioni nell’estate del 2009) ma il tutto sarebbe bilanciato dall’enorme risparmio sugli emolumenti del giocatore.

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