LA GAZZETTA DELLO SPORT – “Io interista 100%, ma indietro non torno. Gasperini è il tecnico che mi ha messo più in crisi”…
RASSEGNA STAMPA – (C. Laudisa) – “È un momento difficile – dice Mourinho -. Sono partito per le vacanze processato dai media. Ma la formazione la fa l’allenatore”. Chi vuol intendere intenda, l’eco delle polemiche sull’esclusione di Casillas non tocca il traballante nocchiero dell’Armada Madridista. “Lippi sulla panchina del Real? Non è il momento di parlare del mio futuro”. Le voci del flirt con il Psg non sembrano sfiorarlo. Ma poi ai microfoni di Sky regala una battuta eloquente: “Dirò una cosa che non farà piacere a Florentino Perez. Prima di imparare l’inglese e l’italiano, ho imparato il francese…. Il mio sogno è allenare un giorno il Portogallo, ma è presto. Sono troppo giovane per una Nazionale“. All’orizzonte c’è la Champions con il Manchester United. Mou la mette sul ridere: “So che Sir Alex gusta solo vini di pregio. Perciò sono già alla ricerca della bottiglia giusta, dovrò spendere almeno 500 euro. Per loro sarà affascinante venire al Bernabeu. Per noi sarà uno stimolo dimostrate quanto valiamo all’Old Trafford“. Sul palco di Globe Soccer Don José gioca di fioretto con re Diego. È più importante la stella in campo o l’allenatore vincente? “La storia del calcio la fanno i campioni come Maradona, non gli allenatori. Io ho messo sempre il mio lavoro al servizio del gruppo, nulla di più. Mi attribuisco un merito, ho capito subito che ero un giocatore mediocre e ho imparato da tutti”. La sua Italia, la sua Inter, Mourinho ha solo parole dolci: “Ho scelto la Spagna perché ho avuto l’occasione di allenare un club unico e di vincere contro una squadra di stelle. In Italia ero arrivato per una sfida personale. Volevo confrontarmi con questo calcio che privilegia la tattica. Attenzione, non ho detto il difensivismo”. Poi un messaggio molto chiaro a Moratti: “La situazione di Sneijder? Non la conosco ma è ancora giovane e di numeri 10 come lui nel mondo non ne conosco. Wes è un giocatore straordinario”. Quale allenatore l’ha messa più in difficoltà? “Negli ultimi 20 giorni evidentemente tutti, visti i risultati del Real, ma ricordo ancora la mia prima partita italiana: Inter-Genoa. Con Gasperini ci rincorremmo sui moduli in quei 90 minuti”.