IL CORRIERE DELLA SERA. (R. Perrone) Il numero uno bianconero si racconta a 360°…
Gigi BUFFON si è raccontato alla redazione de “Il Corriere della Sera” raccontando il suo 2012.
Ecco un estratto delle sue dichiarazioni:
Il meglio di Gigi Buffon.
«Non c’è un momento sintetico. Il 2012 è stato un anno importante. Avrò commesso un errore o due e, chiamato in causa, sono stato decisivo. All’Europeo, poi, si è visto il Buffon che tutti conoscono».
Il peggio?
«Quest’anno no. Fosse sempre così, sai che noia. Le difficoltà, l’infortunio, la fatica mi hanno fatto riprendere in mano il mio destino di leadership».
Il peggio del calcio italiano
«Le polemiche. Mai costruttive, sempre distruttive: tendono a svilire chi ti sta di fronte, l’avversario, i suoi meriti».
Aveva confidato, in passato, di soffrire il coro «sapete solo rubare».
«Dopo tutto quello che ho passato con la Juve, lo ascolto con orgoglio. Sono qui da tanto e so qual è la verità, i nostri meriti e i nostri demeriti. Con questa certezza, quando sento questo coro, capisco che gli altri hanno grande rispetto e molta paura della Juve, come squadra».
Il miglior giocatore Juve.
«Non posso fare un solo nome: Barzagli, Pirlo, Vidal, Marchisio, i primi che mi vengono in mente, ma anche gli altri hanno compiuto qualcosa di straordinario».
La sorpresa Juve?
«Chiellini e Bonucci per la continuità. Se siamo la difesa meno battuta è merito loro».
La peggiore partita dell’era Conte?
«Quella persa per 1-0 con il Milan a San Siro. Ci ha lasciato l’amaro in bocca perché non l’abbiamo giocata».
La partita capolavoro?
«In casa con il Chelsea e nel 2011-2012 Genoa-Juve, non abbiamo vinto ma ci siamo detti “ce la facciamo”».
Si aspettava lo scudetto dopo i due settimi posti?
«No, però sono un sognatore e nei miei sogni mi accompagna una buona dose di presunzione. Ogni tanto anche i pazzi ci prendono».
Europeo, meglio e peggio.
«Un Europeo stupendo, un’impresa, finale a parte. Noi italiani abbiamo il pregio di rendere equilibrata ogni partita ma per acciacchi, per logorio, vuoi anche per la sensazione di essere alla pari con la Spagna, a Kiev non ci siamo riusciti». […]
La Champions le manca?
«Veramente anche l’Europeo, la Supercoppa Europea, l’Intercontinentale, la Confederations Cup. Però, se azzecchi la Coppa dei Campioni puoi fare un bel filotto».
Conte è stato squalificato. Non entriamo nel merito, ma dell’uomo che può dire?
«Sia da calciatore che da allenatore si è sempre distinto per correttezza, professionalità e voglia di vincere. E ho detto tutto».
Anche lei è finito mostro in prima pagina.
«Tre giorni. Mi ha addolorato. Se uno mi conosce sa quanto tengo all’Italia e al movimento calcistico. Non me lo meritavo. Una pugnalata». […]
C’è bisogno del top player?
«Vedo una predisposizione al sacrificio e una grande umiltà da parte dei nostri attaccanti. Non so quanti potrebbero accettarle».
Conte è esigente, lei non ha mai detto: ora basta?
«Glielo dico tutti i giorni. Scherzo, non mi permetterei. Se questo sudore e questa fatica portano a questi risultati, io che ho passato cinque anni senza vincere, li accetto».
Juve, più attrezzata per scudetto o Champions?
«Questa squadra può fare partita con tutti e non parte battuta da nessuno. È come scegliere tra una bella ragazza con cui sei stato bene per tanti anni e una bellissima e sconosciuta. La risposta mi pare chiara». […]