IL TEMPO – RASSEGNA STAMPA – (A. Austini) – Asfaltato il Milan all’Olimpico, sotto l’albero Zeman si ritrova tanti bei regali. Un Totti più fresco e scattante di quando aveva 20 anni, un Lamela capocannoniere romanista dell’anno solare a quota 15 gol (uno più del capitano), un Osvaldo che quando non è furioso diventa sempre decisivo, una difesa meno ballerina grazie a quel piccolo fenomeno di Marquinhos e ai progressi degli altri, un portiere con le molle e partecipe come Goicoechea, perfino un De Rossi rigenerato dopo i mesi più complicati della sua carriera. La vittoria più grande del boemo, in fondo, è proprio questa: aver convinto tutti i giocatori, anche i più scettici come Capitan Futuro e Pjanic, a dargli l’anima. “De Rossi con il Milan è stato eccezionale” ha riconosciuto Zeman, aprendo finalmente una nuova fase del rapporto tra i due. La Roma traccia una linea e guarda avanti con fiducia. Al termine di un 2012 a dir poco altalenante, condito da 19 successi, 7 pareggi e 14 sconfitte si ritrova adesso a quattro punti dal secondo posto. Ma è comunque sesta, dopo uno sforzo sovrumano nelle ultime partite che l’hanno vista vincente – Coppa Italia inclusa – sei volte su sette. Quell’unica macchia nera va ascritta agli errori di Bergonzi più che ai demeriti di una squadra in netta crescita. Più forte del “vento del nord” e Zemaniana in tutto. Con 39 gol all’attivo ha l’attacco migliore del campionato insieme a quello juventino, mentre solo tre difese hanno fatto peggio delle 29 reti incassate dai giallorossi. Intanto il boemo ha superato se stesso e il suo predecessore: la Roma di Luis Enrique al giro di boa aveva 31 punti (chiuse l’andata a 30 ma va considerato anche il punto preso poi a Catania), ora ne ha uno in più con una partita ancora da giocare e per Zeman è un record, visto che dopo 18 giornate in Serie A aveva conquistato al massimo 31 punti con la Lazio nel ’94/’95.