IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (B. Saccà) – I bianchi del Real Madrid sono sprofondati in una crisi nera. L’ossatura dei campioni di Spagna è ormai implosa. E Mourinho sembra costituire la causa più che la soluzione delle tante difficoltà. Il nodo dei problemi è lo spogliatoio. Il punto di forza di Mourinho si è infatti trasformato in un elemento di debolezza. Mou aveva costruito tutti i propri successi cementando un gruppo di ferro: l’esperienza madrilena si è invece trasformata in un fallimento gestionale. E l’episodio legato a Casillas è solo l’ultima tessera del mosaico. Il Real re della Liga ha il passo di una provinciale: ha raccolto 10 vittorie, tre pareggi e quattro sconfitte nelle 17 giornate del campionato, distaccandosi sempre più dalla vetta della classifica. Il Barcellona capolista sfreccia con 49 punti, mentre il Madrid è terzo, e fatica a quota 33. Sedici punti di margine. Un oltraggio alla storia madridista. Un avvio così buio non era mai stato vissuto dal club e dal tecnico lusitano. Il Madrid non ha un’identità, e si scioglie davanti alle minime complicazioni. Mourinho giura che le difficoltà non esistono, e continua ad attaccare i cronisti. “Io non mi dimetto e non temo l’esonero”, ha assicurato. Il portoghese deve risolvere mille problemi. A Malaga, ha scartato Casillas dalla formazione titolare in favore di Adan. Una decisione che ha sbigottito il Presidente Perez, i sostenitori e una buona parte della rosa. Il capitano Casillas, il portiere campione di Spagna, d’Europa e del mondo, non veniva spedito tra le riserve da dieci anni. “È una scelta tecnica. Adan stava meglio e io ho la coscienza pulita”, si è giustificato Mou. Adan ha tuttavia incassato tre gol, e ha giocato una partita incerta. “Io stavo bene, ma sentito che non avrei giocato. Le scelte dell’allenatore vanno comunque rispettate”, ha spiegato Casillas dopo aver smaltito la tristezza del sabato sera. I vertici della società e la tifoseria sono giunti ai limiti della sopportazione: i fischi del Bernabeu sono diventati una consuetudine. Per tacere dei giornali. L’allenatore rimprovera a Perez di non aver rinforzato la rosa durante l’estate, mentre il Presidente accusa Mourinho di aver esasperato i toni. Mourinho lascerà la Spagna alla fine della stagione, nonostante abbia un contratto valido fino al 2016 che include una clausola compresa tra i 10 e i 20 milioni. Perez e il portoghese hanno l’obiettivo della vittoria della Champions: si tratterebbe della decima madridista, e della terza di Mou alla guida di altrettante squadre. José si affida a Cristiano Ronaldo, disposto a seguirlo anche a Manchester.