Il giovane golfista si confessa….
Ai microfoni di Sky Sport in esclusiva il giovane golfista Matteo Manassero parla a 360°.
Sulle olimpiadi e sui controlli anti doping
“Avevo solo 16 anni a Copenaghen, quando il golf è entrato nelle Olimpiadi, ho avuto questa enorme fortuna di essere stato scelto per andare lì con Michelle Wie, Susanne Pettersen e Patrick Harrington, a convincere la giuria e tutti i membri del CEO che il golf aveva bisogno ed era degno di entrare nelle Olimpiadi. Devo dire che, non dico sia stato merito nostro, siamo stati fortunati ad essere lì ed è stato un week end davvero divertente e pieno di emozioni, perché comunque dover parlare di fronte a così tanta gente cercando di essere convincente non l’avevo mai fatto. Quindi è stato difficile, ma molto bello. Penso che quel momento, ad ottobre 2009, sia stato un momento di svolta assoluto, penso che il prossimo momento di svolta sarà a Rio 2016, nel senso che c’è ancora un po’ di titubanza da parte di alcuni giocatori, posso dire non da parte mia, nel senso che io voglio essere presente per quei 4 giorni di gara, e voglio vivere veramente l’atmosfera olimpica che ci sarà“.
Sulla Ryder Cup 2012
“La Ryder Cup del 2012 l’ho vissuta a distanza, perché ero a casa a guardarla in tv. Devo dire che è stata la più bella che io abbia mai visto, la più emozionante, senza ombra di dubbio. Gli americani avevano una squadra fortissima, si sapeva fin da tempo che sarebbe stata una Ryder combattuta. Però, nessuno pensava potesse esserlo il sabato pomeriggio. Ormai i giochi erano quasi fatti. L’ho vissuta a casa, mi sono piazzato davanti alla tv a tifare. Fin da subito ho avuto il presentimento che i primi 4 giocatori potessero davvero fare una differenza enorme, ero convinto che i primi 4 giocatori che l’Europa aveva, avrebbero vinto i loro match. Però, non c’è mai la sicurezza e, comunque, si sono inseriti un sacco di fattori, si è unita una storia davvero incredibile che, però, ho vissuto dal divano, purtroppo“.
Su Ian Poulter
“Ian Poulter è sicuramente il personaggio più carismatico e soprattutto più influente delle ultime 2 Ryder Cup. Però, anche negli Stati Uniti, nel 2008, nella Ryder Cup persa, era stato un giocatore che aveva dato un valore aggiunto alla squadra. Si vedeva che sarebbe stato una colonna portante della squadra europea per tutto il resto della Ryder Cup. Westwood ha detto che dovranno fare un nuovo criterio e selezionare Poulter da subito e poi tutti gli altri. Penso che prendere il posto di Ian Poulter sia difficilissimo, non siamo molto simili di carattere, ma spero in futuro di prendere un posto importante, guadagnarmi più Ryder Cup di fila, e, quindi, essere un giocatore importante per la Ryder. Questo mi basterebbe, assolutamente. Poi, se capitasse di imbucare putt di importanza come quelli che ha imbucato Poulter quest’anno, sarebbe veramente un’emozione ancora più indescrivibile di quella che è poi realmente giocarla“.
Su Francesco Molinari e Rory McIlroy
“Con Francesco Molinari ho un bellissimo rapporto,penso che anche lui possa dire la stessa cosa, nel senso che è una persona fantastica, pacata, non si fa mai un problema in più di quello che ci sia, anzi spesso se ne fa uno in meno. Ha veramente questo atteggiamento che ammiro, a cui mi ispiro tanto, perché il suo modo di essere, secondo me, è il modo perfetto di essere per un golfista. Penso e ovviamente spero di potermi giocare un giorno proprio con Rory delle gare veramente importanti,. Qquesto per me sarebbe un punto di arrivo veramente alto“.