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PJANIC: “Roma e Milan sono la meglio gioventù ma il più bravo è TOTTI”

(getty images)

IL CORRIERE DELLA SERA (L. Valdiserri) – Miralem Pjanic si è raccontato in un’intervista esclusiva nell’edizione odierna de “Il Corriere della Sera”. Ecco le sue principali dichiarazioni:

In vista di Roma-Milan ci dice chi è più forte tra Lamela e El Shaarawy?
«Totti».
Anche lei con questa storia che l’Italia non è un Paese per giovani?
«I due nomi che ha fatto dimostrano il contrario. El Shaarawy non lo conoscevo, mi ha sorpreso. Ha tirato fuori il Milan, quasi da solo, da una situazione difficile. Lamela aveva fatto vedere quanto è bravo già l’anno scorso e ora è migliorato nel fare gol. E poi c’è Marquinhos, fortissimo e ancora più giovane degli altri».
Totti, da bambino, si portava il pallone anche a letto. Lei?
«Pure io. Era l’unico gioco. I miei genitori sono fuggiti dalla Bosnia in Lussemburgo quando avevo due anni. Papà lavorava e poi andava ad allenarsi: in Jugoslavia giocava in serie B, nella Drina, ma in Lussemburgo non c’è professionismo. Mamma andava a lavorare nel pomeriggio, quando aveva finito papà, che mi portava con lui. Il campo da calcio era il mio asilo».

Poi la Francia, Metz e Lione. Adesso l’Italia. Perché la Roma?
«Mi hanno preso l’ultimo giorno di mercato. Io pensavo di restare a Lione. Poi mi ha chiamato Luis Enrique e mi ha convinto». […]

La Roma, oggi, è sesta.
«Ma solo la Juve ci è stata superiore. Siamo forti. Dobbiamo crederci».

Conosceva Zeman?
«Sinceramente, no. In Francia non guardavo la serie A. In verità guardo poco calcio in tv. Solo la Champions».

Più facile vedere la Bosnia al Mondiale 2014 o la Roma in Champions?
«Tutte e due. Perché no?».

E il caso De Rossi?
«Un campione, lo sanno tutti. Una grande persona, lo posso dire io che ci passo tanto tempo insieme. Ma il calcio è così: devi mettere tutto in discussione, sempre. Alla Roma c’è un solo titolare, gli altri devono lottare per avere una maglia».

Inutile chiederle chi è, vero?
«Totti. Ma se lo merita. A me piace giocare in una squadra giovane e ambiziosa, lo sono anch’io. Ma quando c’è pressione te la tolgono quelli che hanno esperienza».

Redazione Sportiva