ARBITRI. BERGONZI il fischietto che fa infuriare gli spalti

IL FATTO QUOTIDIANO – Mauro Bergonzi non vede, non sente, ma parla. Con fischi e cartellini, petto in fuori e ruota da pavone a spasso nei verdi pascoli del suo microcosmo…

(getty images)

 

Nella sua lunga carriera arbitrale, Mauro Bergonzi più volte si è messo in evidenza per aver commesso ‘presunti’ torti arbitrali. Eppure è arbitro internazionale. Come ben descrive ‘Il Fatto Quotidiano’, il fischietto di Genova (magliette di Jim Morrison, curiosa tricologia tra il Travolta di Grease e Mal dei Primitives a cui somiglia non poco) non è nuovo a certe cose. Verona è niente. L’ammonizione del diffidato Castan, un dettaglio. Il rigore su Totti un incidente di percorso. Solo una tempesta, neanche perfetta, per l’assicuratore di professione naufrago. Un giorno in Udinese-Lazio vide una squadra fermarsi e l’altra proseguire fino a fare gol. Ci si giocava l’accesso in Champions League. Miliardi. Era piovuto un fischio dagli spalti, ma come sempre, non era stato lui. In seguito diluviarono denunce e richieste di risarcimento milionarie. Il signor Bonaventura era già lontano. Di nero vestito. Libero di far danni. All’anagrafe, Bergonzi Mauro.

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