LA GAZZETTA DELLO SPORT (M.Cecchini) – Tra la rabbia del Bentegodi e l’analisi del d.g. Franco Baldini c’è in mezzo il silenzio…
LA GAZZETTA DELLO SPORT (M.Cecchini) – Il post-gara di Chievo-Roma è fatto di silenzi (che fanno comunque molto rumore) e di commenti carichi di veleno. Ai giallorossi non è andato giù il risultato e, soprattutto, l’arbitraggio del signor Bergonzi di Genova. Poteva essere la sesta vittoria consecutiva tra campionato e coppa. E’ stata la sesta sconfitta in campionato della Roma di Zeman. Come sottolinea ‘La Gazzetta dello Sport’, in ogni caso, il manifesto programmatico è a cura di Capitan Totti: «Meglio se non parlo, altrimenti mi squalificano». La Roma ha molto da recriminare: il gol in evidente fuorigioco, due penalty su Totti e Balzaretti non concessi e l’ammonizione a Castan che gli farà saltare la prossima sfida col Milan. A fine gara, per non peggiorare la situazione, mister Zeman ha deciso di non parlare. Lo ha fatto, invece, il dg Franco Baldini: «Il suo stato d’animo è montato per decisioni a suo parere non corrette. Ma sugli arbitri non si può lavorare, mentre in generale la partita col Chievo è stata poco brillante. Tutto sommato doveva finire con un pareggio, invece è stata decisa da un episodio controverso». Baldini non vuole proprio commentare l’operato dell’arbitro: «Un dirigente non deve discutere su episodi, le prestazioni degli arbitri a volte sono buone altre meno, noi dobbiamo pensare a noi: stavolta non siamo stati all’altezza. Forse ha pesato la gara di coppa e il terreno non ci ha favorito, ma sono convinto che possiamo stare lo stesso nel gruppo delle prime». Fa rumore, infine, la certificazione di due sorpassi: Goicoechea su Stekelenburg e soprattutto quello di Tachtsidis su De Rossi. «Ovvio che Daniele non possa essere felice di non giocare – ammette il dirigente giallorosso – però nelle ultime 3-4 partite le scelte di Zeman sono sempre state definite azzeccate. Comunque De Rossi non è meno importante degli altri. La società mette a disposizione la squadra più forte, poi ci sono le scelte dell’allenatore, che ha la legittimità di privilegiare un giocatore oppure un altro. Sono tanti i club ad avere dei titolari che vanno in panchina per un po’. Noi abbiamo il compito di costituire la rosa più forte possibile. Col budget potevamo permetterci un campione indiscusso come De Rossi, ma poi non mi metto a discutere le decisioni del tecnico».