LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico: “Cannavaro? Io credo a lui… Ma tutti i giorni si fanno processi mediatici”…
RASSEGNA STAMPA – (A. D’Urso) – La partita più lunga e sofferta dell’anno. La più sconvolgente. Il primo tempo (amarissimo) è andato in scena ieri sera, il secondo andrà in onda nelle prossime ore. E già a sentirla nominare, sentenza Calcioscommesse, mette addosso ansia e preoccupazione. Il Napoli lascia il San Paolo col capo chino in una notte in cui non era facile far finta di nulla. Dalla sofferenza alla gioia momentanea di Cavani, dallo stupore per il gol di Kone alla disperazione per la zuccata finale di Portanova: quanti colpi di scena in una notte sola. Facile comprendere pure il disagio di certi uomini simbolo: quello di Cannavaro, innanzitutto. Difficile giocare con la testa messa a dura prova dalle voci sull‘incombente squalifica per omessa denuncia. Mazzarri dà la sua versione: “Gara persa nel primo tempo? Ma il Napoli ha creato i presupposti per il gol varie volte anche nella prima parte di gara. Poi loro hanno prodotto quella palla gol… Nel secondo tempo abbiamo mostrato il solito difetto: cioè, una volta in vantaggio pensiamo di averla vinta. Creiamo tante palle per chiudere l’incontro, non ci riusciamo e poi quando ci distraiamo veniamo puniti”. L’allenatore accenna anche al rischio penalizzazione: “Se le voci hanno pesato? Qui si fanno tutti i giorni dei processi sui giornali. La squadra è sottoposta a un bombardamento e non so cosa succeda nella testa dei ragazzi. Vorrei che i processi si facessero nelle dovute stanze. Credo a Cannavaro e Grava, loro non hanno mai sentito la richiesta di Gianello e spero che non venga sanzionato nessuno; aspettiamo per vedere cosa accade. Ho fatto giocare Cannavaro, gli ho chiesto se stava bene e mi ha detto di essere sereno. Credo che stesse bene dal punto di vista mentale, nel finale abbiamo preso due gol ma la colpa è di tutti”.