IL TEMPO – Il tedesco pronto a rimanere dopo il 2014. Lotito: “Se vuole, prolunghiamo il contratto”…
RASSEGNA STAMPA – (F. Perugia) – Trentasette minuti di gioco dall’inizio della ripresa. Mauri si sposta tra le linee e infila verticale Klose, il bomber si fionda sul pallone con la rabbia di un esordiente e la decisione di un veterano, la botta in diagonale e la sfera che rotola nell’angolino basso gonfiando in sequenza: rete, polmoni del tedesco, l’intero Olimpico e la classifica di Serie A. Il centravanti della Lazio è l’uomo che decide il match con l’Inter. E non solo quello con i nerazzurri. Dieci gol in campionato, senza aver battuto neanche un calcio di rigore, tra acciacchi e lievi infortuni, giocando da unica punta e con 35 anni (che compirà a giugno) sulle spalle. Klose sembra un ragazzino nonostante l’età anagrafica. Oltre ai gol è un giocatore fondamentale anche in fase di copertura, quando il tedesco, con umiltà, va a dare una mano al centrocampo biancoceleste se non anche alla difesa. Trascina la squadra nei momenti più difficili. Difende palla e fa salire i compagni nelle fasi di gioco in cui la formazione va in affanno. Il suo apporto è fondamentale da tutti i punti di vista. Anche nello spogliatoio. E poi c’è un dato che parla chiaro: se il bomber gioca, il bomber segna e la Lazio vince. Non è scaramanzia, sono i numeri a dipingere la realtà. A ogni rete dell’attaccante corrisponde una vittoria biancoceleste. In ordine, le sue prodezze hanno portato alle vittorie contro Palermo, Chievo, Pescara, Milan, Roma, Udinese, Parma e infine Inter (in Europa League ha fatto un centro in tre partite giocate). Lotito lo ammira. Come giocatore, certo, ma anche come uomo. Klose è uno che si sacrifica in campo come nella vita, tiene alti i valori della famiglia e non è particolarmente affascinato dai riflettori mediatici. Il Presidente della Lazio lo dice sempre che oltre alle qualità da giocatore un lazione deve avere grandi qualità come uomo. Miro le ha tutte. E così il patron da qualche tempo sta pensando a come prolungare il contratto al tedesco. Ad oggi l’attaccante ha un accordo che lo lega alla società fino al giugno del 2014, con un ingaggio di un milione di euro circa. Alla fine del prossimo campionato partirà per i mondiali in Brasile. Quando si concluderà la competizione internazionale non è escluso che il centravanti non interrompa il rapporto con la Lazio. Lotito l’ha detto più volte: “Klose ha 34 anni e sta facendo benissimo – ha spiegato qualche settimana fa -. Se a fine contratto vorrà proseguire noi saremo lieti di rinnovargli la fiducia. Il ragazzo è un campione sul campo e nella vita, noi stiamo attenti a queste cose”. Insomma, i presupposti per un rinnovo ci sono tutti. E se quando avrà 36 anni Miro non se la sentirà più di andare a Formello per giocare ed allenarsi, allora ecco che per lui si potrebbe aprire un’altra porta. La società sarebbe disposta a offrirgli l’opportunità di fare il dirigente pur di trattenerlo a Roma attaccato ai colori biancocelesti. Klose ci pensa. E pensa positivo, al riguardo, perché nella Capitale si trova bene sia dal punto di vista umano, con la famiglia che ama la città e i figli che vanno a una scuola tedesca e si sono integrati bene, sia dal punto di vista calcistico. Il bomber s’è affezionato alla squadra, ai tifosi e ai colori biancocelesti, sente di essere trattato con rispetto e professionalità. In attesa, continua a segnare.