ATALANTA. Nemmeno l’influenza blocca COLANTUONO

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il tecnico insiste con il 3-4-1-2 per l’Atalanta: “Se pensiamo solo a difenderci è finita”…

(Getty Images)

RASSEGNA STAMPA – (G. Maconi) – Ci mancava giusto la febbre del mister per concludere una settimana tribolata: prima il caso Stendardo, poi l‘eliminazione dalla Coppa Italia, quindi la neve e il gelo a disturbare il lavoro negli ultimi tre giorni e infine un febbrone che ieri non ha permesso a Colantuono di dirigere la rifinitura e di presentarsi in conferenza stampa. Il tecnico dell’Atalanta però ha parlato lo stesso, anche se al telefono. “Febbre o non febbre ci sarò” ha rassicurato, anche perché l’Atalanta avrà bisogno pure della sua grinta a bordo campo per provare a fermare la marcia della capolista. “È la partita più difficile dell’anno perché affrontiamo la squadra più forte d’Italia e una delle più forti in Europa. L’impegno è proibitivo, ma cercheremo di fare bella figura. In fondo quest’anno con le grandi abbiamo già fatto dei risultati importanti e sarebbe bello poterci ripetere anche a Torino. Ma per riuscirci dovremo per forza fare qualcosa di grande”. E qualcosa di grande vuol dire non rinunciare al proprio gioco. “Se ci difendiamo e basta, perdiamo sicuro. Qualcosa devi cercare di fare. E la vittoria sul Parma ci permette di giocare più sereni”. Tradotto: difendersi bene e ripartire in modo pungente. Colantuono sta seriamente pensando di mantenere il 3-4-2-1 già vincente con il Parma, mettendo Bonaventura e Moralez sulle tracce di Pirlo e accettando l’uno contro uno sugli esterni dove Schelotto e Peluso (già dall’estate nel mirino della Juve) saranno chiamati a un super-lavoro. Chiuso anche il caso Stendardo, fresco di esame da avvocato, andrà in panchina. “È convocato — spiega — e non intendo più tornare sulla questione. Si sono dette e scritte tante cose, gradirei tornare a parlare solo di Atalanta“.

 

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