LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’attaccante lancia la rincorsa scudetto. Bigon: “Gianello? Assurdo, siamo parte lesa”…
RASSEGNA STAMPA – (G. Monti) – La sostanziale novità, dopo 16 giornate di campionato, è che nell’attacco del Napoli “non esistono gerarchie”, come afferma Insigne. È stato lui ad eliminarle perché all’inizio dell’anno Mazzarri aveva parlato in modo chiaro, sia nello spogliatoio sia davanti a taccuini e microfoni: Pandev sarebbe stato il titolare, Vargas e Insigne le sue riserve. Invece, il talento dell’Under 21 ha prima staccato nettamente il cileno nella considerazione dell’allenatore e poi, complice l’infortunio alla caviglia del macedone, si è meritato più di una chance dal primo minuto. Adesso che Pandev è tornato a completa disposizione, Mazzarri ha due candidati autorevoli per le primarie da spalla di Cavani. Insigne, però, sembra leggermente favorito per giocare dall’inizio contro il Bologna. “Deciderà l’allenatore, io metto le mie qualità al servizio della squadra — afferma —. Sono felice del modo in cui mi sta gestendo Mazzarri“. Del resto, per lui quest’anno è stato da incorniciare: “Ci sono state tante prime volte: l’esordio in A con la maglia del Napoli e poi quello in Nazionale, ora mi sono tolto anche la soddisfazione di giocare a San Siro. Ho notato le differenze tra B e A, sia a livello di ritmo sia di qualità. Sono cresciuto molto, i compagni di squadra mi aiutano ogni giorno e io metto in pratica i loro consigli”. Contro l’Inter è stato il migliore del Napoli, sfiorando la prodezza personale e servendo assist deliziosi: “In effetti, preferisco effettuare un passaggio smarcante piuttosto che segnare un gol”. Il tiro a giro con palla all’angolino alto, suo marchio di fabbrica dai tempi della Primavera, non gli è ancora riuscito per questione di centimetri: “Prima o poi entrerà”, sussurra. Magari già domenica sera contro il Bologna: “Vogliamo riscattare la sconfitta con l’Inter, secondo me non ci manca nulla per essere una grande squadra. A Milano abbiamo avuto soltanto un pizzico di sfortuna”. In effetti il Napoli non è uscito ridimensionato sul piano del gioco dal confronto con la formazione di Stramaccioni. Anzi, nel gruppo c’è ancora maggiore consapevolezza nei propri mezzi, anche se il timore per la penalizzazione e per la squalifica di Cannavaro e Grava non fa dormire sonni tranquilli: “Concentriamoci sul Bologna — continua Insigne —. Ragioniamo partita per partita. A maggio vedremo dove saremo arrivati, noi ci crediamo”. In cosa non lo dice, ma si capisce dallo sguardo che il pensiero è rivolto allo scudetto. Un sogno prima che un obiettivo, visto che per ora nel mirino c’è il piazzamento Champions. Anche un punto in tal senso può fare la differenza, come sottolinea il d.s. Bigon parlando dell’eventuale penalizzazione: “È una vicenda molto pesante per noi. Il Napoli è parte lesa, è un caso assolutamente diverso rispetto a tutti gli altri. Prende le mosse da un giocatore come Gianello che era in scadenza di contratto, che non ha mai giocato un minuto quell’anno, era all’ultima partita della sua vita in azzurro e non era inserito in alcuna organizzazione di scommettitori”. In società sperano e credono che il ruolo marginale di Gianello nella rosa del Napoli possa rivelarsi decisivo ai fini di un’assoluzione sia per il club sia per i suoi tesserati. A proposito, sono ore difficili per capitan Cannavaro, che domenica scenderà regolarmente in campo nonostante la scure della giustizia sportiva. Mercoledì in Coppa Italia, sempre contro il Bologna al San Paolo, potrebbe restare a guardare, e non per scelta di Mazzarri.