Le parole del tecnico nerazzurro alla vigilia dell’anticipo serale dell’Olimpico…
Andrea Stramaccioni, tecnico dell’Inter, prima di partire per Roma incontra i giornalisti per affrontare gli argomenti relativi alla sfida Lazio-Inter di domani sera. Ecco le sue parole.
SULLA LAZIO – “Credo che la Lazio finora abbia fatto una grande prima parte di campionato e ricordo ancora lo scetticismo con cui era iniziata la gestione Petkovic. Col suo lavoro ha fatto ricredere tutti, è davanti e ha dimostrato che può giocarsela con chiunque, solo a Napoli ha avuto una battuta d’arresto. Credo che specie in casa rappresenta un avversario di primissimo livello. In generale è normale che la città dove sei nato resta nel cuore ma sarei ipocrita a non dirlo. E’ una partita importante, difficile ma ora guardo in casa nostra, l’Olimpico è il primo stadio che ho visto in vita mia ma in questo momento la mia squadra è l’Inter, il mio stadio San Siro e i miei tifosi quelli nerazzurri”.
SUL MOMENTO NERAZZURRO – “Il presidente ha dato voce alle cose che ci siamo detti insieme, lo pensiamo entrambi, non credo che nessun allenatore possa dire a metà dicembre che va già bene così, è normale. Siamo contenti di come stiamo lavorando è un dato di fatto, che vogliamo fare meglio rappresenta il nostro proposito per il futuro. Un incentivo per me, la squadra, l’ambiente tutto. Preferisco questo inizio di campionato che il contrario, la prova di forza negli scontri diretti con le grandi ci danno consapevolezza di poter fare bene. Siamo rammaricati per i punti persi ma vuol dire che abbiamo margini di miglioramento. Sarei più preoccupato a vincere con le ultime e persone con le prime quattro“.
SULLA JUVENTUS – “Penso che la Juve ha dimostrato più continuità, di mantenere alto il livello della prestazione e sono meritatamente davanti. Nello scontro diretto abbiamo dimostrato di potercela giocare, è un dato di fatto che abbiamo perso punti in un momento in cui mancavano diversi giocatori, per questo sono sereno. Loro hanno avuto più continuità e sono davanti, mi pare normale. Domani sarà un altro test importante per dimostrare che siamo cresciuti nella continuità. Picchi top li abbiamo avuti ora serve continuità. Credo che sia normale che con un progetto nuovo, tanti cambi, molte situazioni sono state soddisfatte e altre sono da migliorare. E’ normale in un progetto nuovo, non mi interessa un paragone con la Juve, mi interessa ragionare sull’Inter e so che possiamo migliorare. Non dobbiamo mai perdere di vista i nostri obiettivi, la rosa per questa stagione è soddisfacente ed è normale che possiamo migliorare sul campo, se a gennaio ci saranno occasioni da cogliere le coglieremo ma intanto lavoriamo sul campo“.
SUL MODULO – “Tridente pesante? Ne parleremo spesso, l’ho già detto quando lo abbiamo utilizzato per 4-5 partite di fila: giocare con tre attaccanti di ruolo è una risorsa che si può utilizzare in qualsiasi gara ma è legata a una questione di equilibri. Io decido come schierare la squadra di volta in volta, non per forza la pericolosità è data dal numero di attaccanti in campo. L’Inter non ha come primo anno un undici intoccabile, ha una sua struttura, può variare le sue bocche da fuoco davanti. Però abbiamo dimostrato che possiamo giocarci, bisogna capire per quanto minuti e contro chi. l centrocampo è stato il reparto che ha variato di più in questa stagione perché la difesa aveva trovato stabilità, gli esterni sono stati impegnati quasi sempre gli stessi, davanti siamo quelli, il centrocampo è quello che ha modellato di più la sua fisionomia in base alle gare. Per fortuna ho giocatori con capacità diverse, è il reparto da cui mi aspetto di più anche da me stesso, perché è quello che posso far crescere di più. Sta trovando gara dopo gara la sua quadratura e le grandi vittorie nascono anche da questo settore, poi è chiaro che sui giornali vanno Cassano e Milito. Guarin e Zanetti hanno caratteristiche diverse e possono giocare in varie posizioni“.