IL TEMPO – A Bologna finisce 0-0: biancocelesti quarti da soli. Klose entra troppo tardi, nel finale espulso Kozak…
RASSEGNA STAMPA – (F. Perugia) – Alla fine il tabù resta intatto. La Lazio esce dal Dall’Ara con un punto in mano e rimanda l’appuntamento sia con la vittoria in trasferta sia con il gol fuori casa. Paga la fatica del recente impegno in Europa League e si ritrova di fronte un Bologna che non sembra raccontare in campo la posizione che ha in classifica. Petkovic deve così consolarsi con un pareggio a reti bianche che riporta i biancocelesti sopra Roma e Fiorentina, ma che guarda al big match di sabato sera contro l’Inter con un po’ più di umiltà. Dopo la parentesi tattica di coppa con le due punte il tecnico bosniaco torna in campo con il modulo di campionato. Davanti c’è Kozak che si conquista il posto con la ‘complicità’ dell’indisposizione di Floccari, Klose parte dalla panchina. Dall’altra parte il Pioli si affida a un 4-3-2-1, che emula in qualche modo la disposizione tattica dei biancocelesti, con Gilardino a trascinare il fronte offensivo. Squadre concentrate e match combattuto. La Lazio tiene alto il baricentro e prova a salire con tutte le sue maglie, Ciani incluso che oltre a imporsi su Diamanti e Gilardino tenta anche più di una incursione in avanti. Il Bologna prova a costruire, ma sono gli uomini di Petkovic, dopo qualche inutile tentativo da fuori, a farsi pericolosi. Candreva ci mette dieci minuti a entrare in partita ma quando lo fa mette paura: Mauri lo serve al limite e lui penetra in area sparando un diagonale che costringe in corner Agliardi. Sul calcio d’angolo è ancora l’esterno a servire Ciani che di testa mette di poco a lato sotto l’ululato dei bù razzisti della curva bolognese. Si lotta a centrocampo, Hernanes fa fatica a trovare gli spazi giusti e Kozak gioca sempre spalle alla porta senza trovare il giusto corridoio. La formazione di casa ne approfitta per spingere e alla mezz’ora costringe al giallo Cavanda che, diffidato, salterà la gara di sabato contro l‘Inter. Pericoli e brividi i bolognesi ancora non ne creano ma la Lazio fa fatica a costruire e a sfruttare gli esterni. Fin quando al 45′ Ciani recupera un pallone sulla destra e crossa basso in mezzo dove pesca l’altro centrale Biava che impatta la sfera e si vede negare la gioia del gol da Agliardi. La ripresa inizia col sussulto del Bologna, quando Taider sfugge a tutti in area ma trova Radu a metterci una pezza. I biancocelesti non riescono a costruire, sbagliano troppo l’ultimo passaggio e i padroni di casa ne approfittano prima con Guarente che mette paura con un sinistro da fuori a lato di un metro, poi con un tiro-cross che Gilardino non infila dentro a porta sguarnita per uno scherzo del destino. È l’assenza delle idee di Hernanes da una parte e la difficoltà a sfondare negli ultimi venti metri dall’altra a tenere i biancocelesti imbalsamati. Agliardi nel secondo tempo non si impensierisce mai, mentre Petkovic da bordo campo si sbraccia e tenta le carte Lulic e Klose. L’ingresso del tedesco è un’iniezione di speranza per la squadra, ma è il Bologna a infiammare la partita con un diagonale di Gilardino che Marchetti sfiora. Poi ci pensa Kozak a complicare le cose beccandosi l’espulsione per il doppio giallo. La Lazio resta in dieci, soffre gli ultimi minuti e riesce a portare a casa un punticino grazie al paratone di Marchetti nel finale che spedisce tutti sotto la doccia e Petkovic con la testa al big match di sabato sera.