Il tecnico friulano spera di ritornare ad allenare presto.
“Con mia madre parlavo in sloveno, con mio padre e con gli amici in friulano: sono sempre stato fiero della nostra origine multilingue e di crescere in una terra di confine come questa“. Lo ha detto oggi a Udine l’allenatore d’origine friulana Edy Reja, già allenatore della Lazio, nato a Lucinico (Gorizia), che e’ stato insignito del premio Premio ‘Maqor Rusticitas‘ ideato dall’associazione culturale don Gilberto Pressacco e giunto alla 3/a edizione.
Ricevendo il riconoscimento nel corso della cerimonia condotta dal giornalista sportivo Bruno Pizzul, Reja ha proseguito con una battuta: ‘Tanto più che con lo sloveno si arriva a Vladivostok, quindi a questo punto potrei prendere in considerazione un’offerta russa“. Il mister ha ricordato i suoi esordi calcistici come giocatore, in tandem con Fabio Capello. “La cosa importante èandare avanti con la schiena dritta, convinti dei propri valori e con senso di responsabilità. In questo il carattere friulano aiuta, come dimostrano i tanti mister friulani, ma anche allenatori come Rocco e Valcareggi‘.