PAGNOZZI: “Se sono favorito? Chi si candida pensa di vincere…”

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DICHIARAZIONI PAGNOZZI – Lo sport italiano ha fatto miracoli in tempi di crisi. È fuori luogo parlare di rottamazione. È un termine che si usa per chiudere una parentesi negativa. Qui parliamo di qualcosa di altamente positivo”, parola di Raffaele PAGNOZZI, segretario generale del CONI, che, a La politica nel pallone,  ha parlato anche della propria candidatura alla presidenza: Sono favorito? Chi si candida, pensa di vincere. Altrimenti non lo farebbe. Giovanni Malagò? Con lui credo ci sia simpatia reciproca, non vedo situazioni che non siano tranquille. Tra noi un derby? Mi pare che il derby lo abbia vinto la Lazio…. Io ‘usato sicuro’? Se si accentua l’importanza del termine ‘usatò nessuno ha piacere se viene etichettato così. La presenza dell’aggettivo ‘sicurò, però, non mi deprime”.

PAGNOZZI ha inoltre parlato dei membri che comporranno la sua squadra in caso di elezione: Luca PANCALLI è un presidente federale e sarebbe il primo a diventare segretario generale. È un dirigente che viene dall’esperienza nei dilettanti, questo è un’ulteriore garanzia in termini operativi. Fiona MAY è una figura emblematica in un paese che deve confrontarsi con il tema dell’integrazione. I nuovi italiani sono anche atleti: li costruiamo nelle nostre società, ma se non possono diventare cittadini italiani devono andare a gareggiare sotto altre bandiere”. Ecco poi le sue parole su uno sport particolarmente apprezzato: La scherma deve avere un ruolo all’altezza di quello che ha dato allo sport italiano. A Valentina Vezzali ho augurato di vincere un Mondiale dopo la gravidanza, così come ha fatto dopo la nascita di suo figlio Pietro”. Ecco infine il pensiero di Pagnozzi su doping e scommesse, le due “piaghe” che il nuovo CONI dovrà necessariamente combattere: “Per quanto riguarda il doping, c’è un coordinamento internazionale garantito dall’agenzia mondiale. Responsabilità del Coni per il passato? Tutti, guardando indietro, pensano che avrebbero potuto far meglio in qualche momento. Non ho difficoltà ad affermare che si poteva fare di più e meglio, ma le valutazioni hanno senso se fatte nel momento in cui avvengono i fatti”.

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