LA GAZZETTA DELLO SPORT – Con lui l’Inter ha battuto tutte le big d’Italia a parte le due romane: “Non dite che siamo l’anti-Juventus… porta male”…
RASSEGNA STAMPA – (L. Taidelli) – Stramaccion con la vittoria di ieri sul Napoli ha completato la collezione di scalpi eccellenti. Da quando si è seduto sulla panchina dell’Inter, fine marzo, ha giocato 8 gare contro le altre grandi vincendone 6 (Milan, due volte, poi Udinese, Fiorentina, Juventus e appunto Napoli) e perdendo contro le squadre capitoline. Dopo il doppio 1-3 contro la Lazio, in maggio, e la Roma, inizio settembre, ci sarà l’occasione del riscatto giusto sabato prossimo, in casa della squadra di Petkovic. Strama a fine gara ha comunque altro a cui pensare. Provato come i suoi ragazzi, predica calma quando si vuole candidare l’Inter ad anti Juve. “È una vittoria importante e gli scontri diretti ci fanno capire che ce la giochiamo con tutti. Scudetto? Non è intelligente parlarne ora. Siamo sulla strada giusta, ma non ci sentiamo i più forti. La cosa che mi dà più soddisfazione comunque è vedere come i ragazzi mi seguono e danno tutto. Per scaramanzia dico che ogni volta che viene indicata un’anti Juve poi quella perde il turno successivo… Le gerarchie cambiano in fretta e ora è rientrato anche il Milan. La verità è che per lo stato di forma del Napoli siamo stati bravi a concedere pochissimo. Schierare il tridente sarebbe stato sbagliato perché loro hanno un centrocampo fortissimo e a differenza di Juve e Fiorentina verticalizzano in fretta. Bisognava essere umili, senza pressarli alti ma lasciando meno spazio possibile negli ultimi quindici metri. Ho scelto Guarin come trequartista, se avessi sbagliato la mossa, tutti a chiedermi ancora di Sneijder? L’importante è mostrarsi convinti nelle scelte”. Lasciare l’iniziativa all’avversario fa però tornare d’attualità l‘assenza di un playmaker. “Mazzarri è riuscito a trovare anno dopo anno i giocatori idonei — spiega Strama — noi siamo al primo anno, è normale che manchi qualcosa, ma sono molto soddisfatto. Per ora a me l’Inter va bene così. Lo schema sul gol di Guarin? I ragazzi si sono mossi in maniera perfetta, erano coinvolti dieci uomini e bastava che sbagliasse uno per far saltare tutti i meccanismi. Sapevamo che il Napoli difendeva a uomo e volevamo portarli in una determinata zona dell’area”. Poi parla di due singoli e regala una battuta: “Mi dite che c’era un rigore su Cassano, sul loro gol c’era un fuorigioco e andava espulso Behrami? Faccio progressi a livello di comportamento. Io sono il “normal one”, ma non “normalone” altrimenti sembro sovrappeso”. Così su Cassano e sulla panchina di Silvestre: “Stavo anticipando la sostituzione di Antonio perché dopo il colpo al fianco faticava a respirare. E mi ha preso pure un palo. Ho preferito Cambiasso dietro perché mi serviva un libero che desse sicurezza ai due centrali e avviasse l’azione”. Ora sotto con l’esame di riparazione di romano.