Al freddo e sotto l’acqua: gli eroi dimenticati

(getty images)

L’UNITA’ (M. BUCCIANTINI) – «Che fine ha fatto la legge sugli stadi? Mi appello al Parlamento perché la voti al più presto. Il calcio ha bisogno di riforme». La retorica domanda arrivò alle agenzie da Barbara BERLUSCONI, tre settimane fa. […] La legge sugli stadi tre anni fa era cosa fatta, il testo licenziato dal Senato. […] Per invogliare i proprietari delle società (e anche soggetti diversi) a spendere molti, moltissimi soldi e poter avere impianti moderni, comodi, adeguati, coperti, si mettevano sul piatto le cosiddette compensazioni. La possibilità di rientrare di parte dell’investimento attraverso attività residenziali, turistiche, commerciali che fossero comprese nel “pacchetto” stadio. […] Dunque, la legge c’è ma non si muove. Scavalcata da provvedimenti sempre e comunque più urgenti, in un Paese dove le infrastrutture sono datate e logore, ma nessuno le rinnova, nessuno le costruisce: strade, linee ferroviarie, porti, stadi: non fa differenza. […] Un altro dato: le presenze degli spettatori sono calate del 22% in quest’ultimi dieci anni. L’alibi della concorrenza televisiva non regge: negli altri campionati europei, davanti alla stessa offerta delle tv a pagamento, le presenze sugli spalti sono aumentate. E anche le società mediaticamente più forti (Real e Barcellona) hanno già programmato ristrutturazioni pesanti ai loro gloriosi impianti. […]

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