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MILAN. BERLUSCONI su BALOTELLI: “Costa troppo per il mio Milan”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Berlusconi: “Pato? Neanche lui si riconosce più. Conte? Forse un perseguitato dalla giustizia”…

RASSEGNA STAMPA – (M. Pasotto) – Il sospetto in effetti era venuto subito, e ora è arrivata la conferma che non farà felici i tifosi: quando Berlusconi, pochi minuti prima di Milan-Zenit, aveva dichiarato che Balotelli non era un sogno, intendeva esattamente questo. Non è un sogno nel senso che non è proprio un obiettivo. Altro che possibile realtà. “La mia frase è stata mal interpretata. Io avevo detto che non sogno queste cose di notte, e invece è stato interpretato come se io sognassi Balotelli. No, non lo compro, non c’è nessuna trattativa in corso. E’ troppo caro, queste cose non si possono più fare”. Un discorso in linea con gli scenari del calcio italiano e con la nuova politica di via Turati rivolta alle esigenze di bilancio. Intanto a Milanello continua a presentarsi Berlusconi. Ieri è stata la quinta volta nelle ultime tre settimane. Ha incontrato la squadra caricandola come di consueto, e soprattutto si è concesso un lungo pranzo con Galliani e Allegri. Tanto lungo che il tecnico ha potuto prendere parte solo all’ultimissima parte di rifinitura, diretta da Tassotti. Berlusconi: “Questa squadra ha dato prova di essere un gruppo di livello. Abbiamo già rimediato alla brutta partenza, ricollegandoci al gruppo delle grandi. Ora siamo in coda a questo plotone e contiamo di migliorare ancora”. Tutto questo basandosi sulle forze attuali perché, come è deducibile dai discorsi di Berlusconi, non è detto che il mercato di gennaio porterà chissà quali regali. All’appello continuano a mancare alcuni giocatori, a partire da Pato, tornato nel limbo dell’infermeria a tempo indeterminato. Il Cavaliere lo ha già rincuorato di persona, ma il futuro del brasiliano è fonte di apprensione: “Ci domandiamo tutti quando rivedremo il vero Pato. Se lo domanda anche lui. Tutte le mattine si alza e dice: ‘Ma chi sei tu?’ — sorride amaro il Presidente —. Lo sto seguendo con preoccupazione, come tutti”. Berlusconi sembrerebbe invece meno preoccupato nel pensare agli ottavi di Champions: “Più l’avversaria è di livello, e meglio ci troviamo. Nella nostra storia è sempre stato così. Anche perché per una squadra minore incontrare noi equivale alla partita dell’anno, mentre per una grande è una sfida come un’altra”. Lo spirito europeo resta alto. La chiusura è sul ritorno in panchina di Conte: “Non conosco la situazione di Conte, ma non ci sarebbe da meravigliarsi se fosse un perseguitato dalla giustizia, perché quella con cui abbiamo a che fare tutti i giorni è veramente una mala-giustizia”.

 

Redazione Sportiva