CALCIO ESTERO. La rabbia di KAKA’: “REAL, che si fa?”

LA GAZZETTA DELLO SPORT – Il brasiliano più prolifico in Champions League (28 reti) ha il futuro incerto: tentazione Usa…

(Getty Images)

RASSEGNA STAMPA – (F.M. Ricci) – Forte e chiaro, il messaggio di Kakà. In campo, dove con l’Ajax ha giocato bene e segnato un gran gol che gli vale il titolo di brasiliano con più reti (28) in Champions League superando Rivaldo. E fuori: dopo la partita Ricky si è intrattenuto senza fretta con la stampa. E con la consueta educazione ha fatto il punto sulla sua situazione, mettendo in campo concetti sinora inediti. In estate Mourinho ha fatto di tutto per convincerlo ad andarsene. Ricky diligentemente ha sfruttato la sua occasione, e il 30 settembre ha fatto il suo debutto stagionale. Da allora 8 partite, appena 3 da titolare. Ricky gioca solo le partite senza caffeina, e a volte nemmeno quelle: una settimana fa Mou non l’ha convocato con l’Alcoyano per scelta tecnica. E mezza squadra era a casa a riposare. Kakà incassa, senza protestare, senza la tristezza mostrata da altri. Le sue parole: “Non so se me ne andrò quest’inverno. Io ho un contratto fino al 2015 però spero di sapere al più presto cosa vuole il club. Non penso sia positivo per me restare in una situazione poco gradita alla società. Dobbiamo cercare una via d’uscita che sia buona per entrambi, e per quanto mi riguarda sono sempre aperto al dialogo. No, di questa situazione non ho parlato con Mourinho, io con lui continuo ad allenarmi cercando di dare il meglio. Io lavoro e spero di restare, però se devo andarmene, me ne andrò. Però bene, in accordo col club”. Si parla molto di Mls, il campionato statunitense che ha perso Beckham e dove, a New York, gioca il fratello di Ricky, Digao. Voci anche sulla Cina, o sul Brasile, con il Corinthians interessato. Però Kakà è schiavo del suo cartellino, costato 67 milioni, e del suo ingaggio, 10 milioni netti a stagione. Lui e il Madrid devono fare sacrifici. E sembra che Kakà sia pronto.

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