Secondo l’ex tecnico la Lazio è in lotta per lo scudetto…
L’ex tecnico della Juventus, del Genoa e del Venezia è intervenuto ai microfoni di Radiosei e ha parlato del campionato, di Petkovic, di Kozak e di quando fu ad un passo dalla panchina laziale. «La Juventus ha qualcosa in più rispetto alle altre, ma la sconfitta con l’Inter l’ha riportata sulla terra. Infatti le squadre importati sono lì a pochi punti. Dopo la Juve, metto Lazio e Napoli. La squadra di Mazzarri è più abituata ai piani alti, ma la Lazio ha grande voglia di emergere. Ha questo allenatore che vuole sfondare nel campionato italiano. Il Napoli ha forse più qualità, ma hanno qualche problema nello spogliatoio, che emerge quando le cose non vanno». Poi è passato ad analizzare la figura di Petkovic, la scelta di Lotito per la panchina della Lazio. È certamente un allenatore che sa in fatto suo, Petkovic è un personaggio gradevole, si vede da come parla. È partito con la sua impostazione, senza preoccuparsi del pre-campionato negativo, e adesso sta producendo ottimi risultati. La Lazio gioca molto a centrocampo, con gli inserimenti degli esterni. In attacco si affida ad un grande personaggio come Klose che, con gli inserimenti dai lati, dà grande imprevedibilità. È un gioco non schematizzato, che può evolvere ogni volta che la squadra ha il pallone». Ma Maifredi non è stato solo un allenatore ma anche uno scopritore di talenti. Infatti è stato lui a portare Kozak alla corte di Lotito. «Ma Kozak non deve star lì a giocare poche partite, deve trovare una squadra, magari meno forte della Lazio, che gli dia continuità, necessaria al suo fisico particolare. Comunque abbiamo grande stima di lui – e qui parla come uomo mercato del Brescia – nell’anno che fece con noi, nonostante la giovane età, riusci a fare 5-6 goal. La stagione dopo provammo a riportarlo, ma Lotito mise un veto. Per gennaio non credo che cercheremo di prendere giocatori della primavera della Lazio, perché la nostra politica è cambiata, non prendiamo più giocatori in prestito secco, Kozak è stato uno degli ultimi. Poi se Lotito è disposto a darci delle comproprietà, allora si potrebbe fare qualcosa, perché abbiamo un paio di giocatori della primavera laziale sul taccuino, ma non credo che possa realizzarsi uno scenario del genere». E chiude l’intervista rivelando quando fu vicinissimo ad allenare la Lazio. Si parla della prima stagione di Lotito alla presidenza della Lazio: «Avevamo parlato con Lotito, eravamo vicini, ma lui alla fine è dovuto sottostare a certe cosette, che lo portarono a virare su Papadopulo. Lotito è sicuramente un personaggio positivo, ma se non segui i suoi ritmi vai in tilt».