Il tecnico nerazzurro ha incontrato i giornalisti in conferenza alla vigilia del match contro il Palermo…
Andrea Stramaccioni, tecnico dell’Inter, ha parlato durante la conferenza stampa della vigilia di Serie A, con i nerazzurri che affronteranno il Palermo per ripartire dopo l’unico punto raccolto nelle ultime tre partite. Ecco le sue parole:
SUL PALERMO – “Con tutto il rispetto per il Palermo, mi aspetto tanto da noi e dall’Inter. Siamo chiamati e vogliamo ricominciare a correre e a fare punti, per noi sarà importante approcciare bene alla partita e ricominciare a fare quello che abbiamo fatto fino a venti giorni fa. Bisogna dimostrare che queste tre partite sono state solo un momento. Domani conterà l’Inter. L’Inter ha battuto le due squadre migliori, Juventus e Fiorentina in due grandi partite. Ci hanno dato la consapevolezza di esserci. Se batti la prima in classifica e quella che gioca il miglior calcio della Serie A ti dà forza. Abbiamo lasciato punti contro squadre minori. Domani capiremo se è stato un periodo come può capitare in cui tu hai fatto un punto in tre partite. Anche se preferisco quattro punti in quattro partite. Se non faremo risultato domani ci sarà una regressione tecnica, anche se sono sicuro che torneremo a vincere, dando una buona risposta sul campo”.
SU SNEIJDER – “E’ stata una delle settimane più belle, abbiamo lavorato senza turno infrasettimanale e nazionali. Per me vale tantissimo, il lavoro sul campo è importante e qui all’Inter non c’è mai stato. Si è allenato bene come tutti gli altri, può essere convocato. Questa cosa sembra più gravosa di quanto sia, io penso di essere prima un uomo e poi l’allenatore dell’Inter. Con Wes c’è un ottimo rapporto. Per quanto riguarda me, io non ho niente da aggiungere, tra noi è tutto chiaro”.
SUL MOMENTO NO – “Non ho sottovalutato nessuna partita, ma il dato oggettivo è che non abbiamo vinto le ultime tre. Non ci nascondiamo, vediamo, facciamo parlare in campo e vediamo se cc’è qualcosa da analizzare. Cosa chiederò alla squadra? Di tornare alle caratteristiche che ci hanno fatto arrivare dove neanche pensavamo di poter arrivare. A Parma era un brutto secondo tempo, poi una grande disattenzione collettiva ci ha fatto perdere. Eravamo pericolosi e più esposti, col Parma nessuno era pericoloso. Ho deciso di affrontare il Rubin senza alcuni punti di forza. Un denominatore comune è stata la mancanza in fase di non possesso, situazioni di fame e cattiveria. A Parma ho visto un calo vero, mentre col Cagliari e l’Atalanta ho visto delle reazione. Lì ho avuto la sensazione che potevamo giocare per un’altra oretta ma non avremmo segnato. Nelle vittorie, anche la fase difensiva sembrava davvero inossidabile“.