CALCIOSCOMMESSE. Terremoto GEGIC

(Getty images)

IL MESSAGGERO – RASSEGNA STAMPA – (C. Guasco) – La due giorni di interrogatori di Gegic ha portato il pm di Cremona Stefano Di Martino a chiedere una proroga di 6 mesi per indagare su 33 persone. Nell’ elenco ci sono giocatori, allenatori e dirigenti. Tra i personaggi di spicco: Conte, Criscito, Bonucci, Mauri, Sculli, Vieri, Kaladze, Mezzaroma e Perinetti. Sulla proroga deciderà il gip e le parti potranno opporsi.

CAPITOLO MAURI – Il capitano della Lazio, secondo l’accusa, avrebbe partecipato alle scommesse sui match anche per cercare di migliorare la classifica della propria squadra. “Siamo sereni e tranquilli – dice il suo avvocato Melandri La richiesta di proroga non ci stupisce. La procura continua a cercare riscontri alle dichiarazioni di quattro pentiti”. Mauri, si legge nell’ordinanza, “manifestava la sua costante disponibilità, a favore del gruppo degli zingari, ad alterare in cambio di denaro il risultato di partite della Lazio nel campionato 2010-2011, favorendone la vittoria anche ai fini di una migliore posizione in classifica. In concreto partecipava quantomeno alla manipolazione delle partite Lazio-Genoa del 14 maggio 2011 e Lecce-Lazio del 22 maggio”. […] Mauri è inoltre indagato per riciclaggio dalla procura di Berna, incappata in un conto svizzero intestato ai genitori del giocatore. 

CAPITOLO BONUCCI – Prosciolto dall’accusa della procura federale, che aveva chiesto per lui tre anni e sei mesi di squalifica. Uscito di scena a Cremona con la trasmissione degli atti a Bari. Bonucci sembrava non dovesse avere più niente a che fare con l’inchiesta e invece si scopre che il suo nome figura fra le richieste di proroga. Il pm Di Martino continua a indagare su di lui. Bonucci è stato chiamato in causa dal suo ex compagno di squadra al Bari, Andrea Masiello, per Udinese-Bari che il ristoratore Di Tullio propose di truccare. “Ne parlai con Bonucci, Salvatore Masiello, Belmonte e Parisi. A Udine Salvatore Masiello contattò Pepe, chiedendogli se voleva acquistare una Ferrari”. La combine alla fine saltò. “Per quanto non avessimo raggiunto l’accordo io, Bonucci, Belmonte e Parisi agevolammo la segnatura di tre reti”.

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