LA GAZZETTA DELLO SPORT – Gli piace segnare e insieme a Cavani ha firmato oltre la metà delle reti azzurre: “Quella parola non la dico per scaramanzia, ma possiamo arrivare in fondo”…
RASSEGNA STAMPA – (M. Malfitano) – Occhio alla classifica dei cannonieri. Nelle prime posizioni ci sono tutti attaccanti, da El Shaarawy a Cavani, da Osvaldo a Milito, divisi tra di loro da un massimo di tre reti. A quota 6, c’è Hamsik che attaccante non è, anche se spesso è stato schierato nel tridente offensivo voluto da Mazzarri. Il suo ruolo è quello di trequartista o mezza punta, che va a sistemarsi alle spalle delle due punte. Ma il gol gli piace troppo, come gli inserimenti continui tra i difensori avversari in cerca della giocata vincente. “È nelle mie caratteristiche inserirmi in area avversaria, seguo sempre l’azione e spesso mi trovo al posto giusto nel momento giusto. Vorrei battere il mio record di gol in un campionato (12, ndr). Con la maglietta del Napoli ne ho fatti 64, finora, e l’obiettivo è superare quota 77, dove c’è Savoldi. Per scavalcare Maradona avrei bisogno di altri cinque-sei anni. Il problema è che sarà impossibile superare Cavani“, ha spiegato il centrocampista slovacco intervenendo a radio Marte. Lui, è quel valore aggiunto che Napoli si gode insieme con Cavani. Mazzarri, “Lui mi fa sentire un leader, ha saputo creare un grande gruppo. Lo stimo come persona. Spero che resti, mi spiacerebbe molto se andasse via. Io sono legatissimo a questa squadra e a questa città, anche se non è facile vivere qui. Però, mi ci sono abituato e ci sto bene”, ha detto Hamsik. L’allenatore ne sta accompagnando la maturazione, avendogli dato pure una collocazione tattica che ne sta esaltando le immense qualità tecniche che hanno fatto innamorare mezza Europa. Oggi, Hamsik è un capitale importante, per il club. Aurelio De Laurentiis s’è preoccupato di legarlo al Napoli fino al 2017 (stessa operazione fatta con Cavani, ma senza clausola rescissoria), dopo aver respinto con decisione l’assalto del Milan e di alcune società europee, tra cui il Chelsea e il Manchester City. E lui ha accettato volentieri questo ruolo primario che si divide, equamente, con l’attaccante uruguaiano. “Lo scudetto? Io sono scaramantico e quella parola non la pronuncio. Però, non sarà un testa a testa con la Juve, ci sono pure Inter, Fiorentina, Lazio e Roma. Spero che la squadra tenga fino in fondo, perché non è importante dove arriverò io tra gol e assist: io sono per la vittoria del gruppo. Per intenderci, io scelgo lo scudetto al Pallone d’oro“.