DAVIDS SU CONTE – Edgar DAVIDS ex giocatore della JUVENTUS e compagno di Antonio CONTE, è da poco player-manager del BARNET, club della LEAGUE TWO britannica ed è stato intervistato da Tuttosport. Ecco uno stralcio delle sue dichiarazioni, in cui parla del momento che sta vivendo la squadra bianconera e sul lavoro fatto dal suo tecnico: “Si vedeva che un paio di miei ex compagni erano pronti per allenare. Io invece non mi sono mai visto come allenatore. Conte senza dubbio sta facendo bene. Non voglio parlare male di lui, ma prima si può dire che fosse un grande allenatore? Cosa ha fatto all’Atalanta? Quindi dipende se uno nota le tue qualità e ti dà la squadra giusta. Anche Rijkaard con lo Sparta Rotterdam era partito male retrocedendo, ma poi è andato al Barcellona e ha vinto tutto”. Parole a cui è seguita una vera e propria dichiarazione d’amore verso la JUVE: “La Juve è ancora speciale per me. È il club italiano dove sono rimasto di più e quello che mi ha dato più emozioni. Ho dato tanto, così come ho ricevuto tantissimo. Mi restano tanti bei ricordi e tante belle emozioni. Mi reputo una persona fortunata per avere avuto la possibilità di giocare per un club come la Juventus. C’era un grande gruppo, il più forte in cui sono strato. Eravamo molto affiatati e ancora oggi sento qualche mio ex compagno. Ma il merito non è stato solo dei giocatori, ma soprattutto dell’allenatore. Torino non è vero che è una città brutta, per me è una delle più belle e quando torno è come tornare a casa. Mio figlio è nato a Torino. Lo Juventus Stadium è fenomenale, anche se al vecchio Delle Alpi c’era la storia. Spero che abbiano cambiato l’erba perché quel campo era bruttissimo. Se la Juventus mi chiamasse? Non potrei rifiutare anche perché mi piace l’Italia e potrei anche tornare”. Infine un commento su Marcello LIPPI e sulla dirigenza che fu: “Uno può pensare che sia andato in Cina per motivi economici, ma magari lo ha fatto per portare le sue conoscenze e le sue idee ad altri giocatori. Il calcio è anche questo, è comunicazione con il reto del mondo, e se ami questo sport vuoi che anche altre squadre diventino più forti così migliora a livello generale. La Triade? Erano bravi dirigenti. A me piace discutere: con loro si poteva parlare direttamente e ti trattavano da professionista. È il massimo quando ci si può confrontare con le persone. Poi per la Juve hanno fatto grandi cose“.