LA GAZZETTA DELLO SPORT – RASSEGNA STAMPA – (A. Bocci) – Lo aspettavano. Avevano bisogno della sua voglia feroce di togliere il pallone dai piedi dell’avversario, del desiderio di battersi. Aspettavano Nigel De Jong e De Jong è arrivato nella partita più importante. Da quando è arrivato in Italia, non aveva ancora fatto una partita alla De Jong. In generale le prove dell’olandese erano state scialbe e deludenti. Per ora, in dieci partite giocate ha perso e vinto lo stesso numero di contrasti (23), ha portato a termine 500 passaggi, ma soltanto uno filtrante. Le verticalizzazioni sono state 139, con una media-partita superiore ai giocatori del suo ruolo (13,90 contro 11,57). Il suo lavoro spesso non si vede ma è concreto, e importante anche per Montolivo e per gli altri centrocampisti. Allegri però vuole di più: vuole sempre il De Jong aggressivo che volava con l’Olanda, lo stesso che ha contribuito a bloccare la Juve. Ora che il tempo dell’attesa è finito, De Jong deve andare decisamente alla conquista del Milan.