LA GAZZETTA DELLO SPORT – L’olandese oggi è un separato in casa Inter e serve ai rossoneri, che possono rilanciarlo…
RASSEGNA STAMPA – (A. Bocci, A. Elefante) – Per anni, Galliani ha ripetuto che non sarebbe più stato possibile fare affari con l’Inter, non dopo che Seedorf e Pirlo erano passati al Milan disegnando un pezzo della storia del club rossonero. Poi la scorsa estate è arrivato lo scambio Cassano-Pazzini e la strada si è improvvisamente riaperta. Ecco perché ora che Sneijder è diventato — almeno al momento — un separato in casa Inter, non è escluso che il Milan pensi a lui, monitorando con attenzione gli sviluppi della suo rapporto con il club nerazzurro. L’olandese è quello che servirebbe al Milan, per ruolo, personalità ed esperienza internazionale: un lottatore di qualità che ha solo 28 anni. Sneijder è in difficoltà nel suo club, ed è così che il Milan ha pescato i suoi ultimi grandi acquisti: valutando i problemi degli altri e intervenendo dove si poteva. Certo, un grosso ostacolo c’è: lo stipendio del giocatore, la causa principale del raffreddamento del rapporto con l’Inter. Che è arrivata a un aut aut così rigido (“Non gioca finché non dà una risposta alla nostra proposta di adeguare il suo contratto”) solo perché altrettanta drasticità c’è stata da parte del giocatore, assolutamente deciso nel non volere neanche prendere in considerazione l’ipotesi di spalmare il suo attuale contratto. Sneijder consentirebbe al Milan di tornare al 4-3-1-2 che sembra essere il modulo preferito di Berlusconi. Del resto Sneijder è affezionato all’Italia, a Milano e soprattutto all‘Inter, ma alla sua età non può permettersi di perdere tempo. La recente esclusione dall’amichevole con la Germania ha fatto trillare un campanello d’allarme nella sua testa: in Olanda lo spingono a cercare un club che lo faccia giocare sempre. Wesley sa anche che nello spogliatoio di Milanello troverebbe gente che gli vuol bene o che lo conosce da una vita, come Boateng (suo vicino di casa), De Jong e Emanuelson, senza contare che Allegri è un suo grande ammiratore. Ma alla fine ad essere determinante è e sarà anzitutto la questione del portafoglio. E anche quella delle eventuali altre offerte che dovessero arrivare all’Inter, sempre che la divergenza di vedute società-giocatore si confermi insanabile. Altrettanto certo è che l’Inter ci penserà cento volte prima di ‘aprire’ a una cessione dell’olandese proprio al Milan e l’attuale posizione di attesa del club è stata spiegata chiaramente dal d.t. Branca e ieri anche da Stramaccioni: “Parlo tutti i giorni con Wes, così come con il Presidente. La società Inter ha deciso di avere e dunque di mettere delle linee-guida molto chiare e precise, poi bisogna capire anche la posizione del giocatore. Io sono forse la persona che ha più stima umana e professionale di Wesley e l’ho dimostrato, dunque non c’è niente di extra e di personale nei suoi confronti: ma ci sta che l’allenatore decida, per ciò che vede e respira, di non utilizzare il giocatore, come farà a Parma. È una scelta tecnica, sperando per il bene di tutti che ci si possa sedere al più presto a un tavolo per risolvere la situazione”.