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PARMA-INTER. STRAMA torna a Parma per cancellare un tabù e l’Inter per andare a -1

LA GAZZETTA DELLO SPORT – In maggio al Tardini è sfumato il sogno Champions, ma pure con la Roma Allievi e la Primavera nerazzurra k.o. brucianti…

(getty images)

RASSEGNA STAMPA – (L. Taidelli) – “Che Parma sia un campo difficile l’ho appreso in fretta… Lì è arrivata la prima sconfitta in A…”. Stramaccioni non vuole sentir parlare di Juve a portata di -1: “Perché se non vinciamo noi è tutto inutile”, e se la cava col ricordo di quel 3-1 del 2 maggio scorso che di fatto gli rovinò il sogno Champions. Ma il Parma per lui è una piccola maledizione, iniziata cinque stagioni fa, quando guidava una Roma Allievi con alcuni ‘saranno famosi’ tipo Florenzi, Bertolacci, Crescenzi e D’Alessandro. Il 2 marzo 2008 contro i pari età emiliani arrivò un k.o. ai rigori nella semifinale dell’Arco di Trento. E tre mesi dopo un rocambolesco 3-3 che impedì ai giallorossi di giocarsi lo scudetto contro l’Inter di Destro, Santon e Obi. A Strama serviva una vittoria, invece in finale andò l’Empoli. Ma c’è un’altra amarezza ‘giovanile’ anche con l’Inter, quando nel febbraio scorso la Primavera perse ai rigori contro il Parma negli ottavi del Viareggio. Questo preambolo per aggiungere pepe a una sfida già saporita di suo. Perché da quando allena in A, Strama non è mai rimasto senza vittorie per più di due gare di fila e non è certo per la statistica che stasera l’Inter non può sbagliare. Strama non nasconde le difficoltà (“Anche se sono cambiati alcuni uomini, il Parma ha sempre una sua identità e non è un caso che nessuno abbia vinto al Tardini) e si godrà quella panchina che il giudice sportivo gli voleva negare dopo l’espulsione contro il Cagliari. Poi la Corte di giustizia federale ha trasformato la squalifica in ammenda. “Meritavo di essere allontanato dal campo perché ero uscito dall’area tecnica per una protesta plateale e ho le braccia lunghe… – spiega il tecnico -, ma viste le norme vigenti la squalifica non sarebbe stata giusta. Non ho offeso nessuno. Non è nel mio stile. Al proposito, voglio ringraziare gli avvocati Raffaelli e Capellini, anche perché l’anno scorso nello studio del primo fu deciso di promuovermi in prima squadra e in quello del secondo ho firmato il contratto triennale con l’Inter che mi ha cambiato la vita”. Ora Strama vuole “rivedere la fame e la grinta che ci avevano portato in alto. Perché le polemiche post Cagliari sono state dimenticate da tutti. Nelle ultime gare non siamo certo stati fortunati a livello di episodi, ma sono sicuro che al Tardini vinceranno i migliori e parlerà soltanto il campo. Resta il fatto che non è il momento di rischiare perché anche contro l’Atalanta abbiamo concesso troppo e che ora dobbiamo ritrovare sul campo i punti di forza che ci avevano permesso di vincere dieci gare di fila. A Bergamo eravamo senza i tre difensori più esperti. E su quel campo anche la Juve, senza Barzagli, Bonucci e Chiellini, ne avrebbe risentito. Col Cagliari invece l’emergenza era in mezzo al campo. Ma ora vogliamo rialzare la testa. Da Moratti, allo staff tecnico, alla squadra e ai tifosi: siamo tutti molto uniti. Nelle parole a caldo del Presidente c’era l’idea di tutti noi. Ma negli ultimi giorni ci siamo sentiti ed era tranquillissimo”.

Redazione Sportiva