IL CORRIERE DELLO SPORT – Vettel e Alonso allo scontro finale. Ma prima si raccontano in parallelo
Braccine corte e piedi rattrappiti in qualificazione. Persino i superuomini sono uomini. I duellanti sbagliano e non s’infilzano e quasi perdono l’equilibrio sullo slancio. Ma se Vettel sbaglia finisce quarto sulla griglia, mentre Alonso va più dietro, più dietro anche di Massa. Non cambia granché, come sottolinea il tedesco in fuga per la vittoria del Mondiale. E’ pur sempre questione loro questa finale del campionato e il resto è decorativo. Alonso per scardinare la logica ha bisogno di una gara illogica, oggi come ieri. Lui e Vettel faranno le cose che fanno sempre, sono andati a letto presto e magari non hanno dormito, mangeranno cereali e pasta, si riposeranno appena prima di salire in macchina oggi, mentre sull’Italia scenderanno le prime ombre della sera e su San Paolo probabilmente la pioggia che ieri è solo passata a salutare. Sono due cari ragazzi che porteranno a bordo con sé le proprie differenti visioni del mondo, più positiva e solare quella di Vettel, più circoscritta e titanica quella di Alonso. Il duello tra le macchine è impari, quello tra gli uomini no. Fernando è il pilota che ha chiuso l’epoca di Schumacher, Sebastian è il pilota che sta cercando di ripristinare una civiltà simile, una dittatura globale, un rinascimento mitteleuropeo. Siamo andati a cercare i racconti paralleli dei due, per capirli prima che si mascherino del casco e aderiscano al volante e partano.