ESCLUSIVA SPORTNEWS.EU – La giornalista di Sportitalia parla dei problemi del presente e delle speranze del futuro rossonero…
ESCLUSIVA SPORTNEWS.EU – La rinascita del Milan passa per i gol di Stephan El Shaarawy. Alla vigilia di Milan-Juventus, la redazione di SPORTNEWS.EU ha contattato in esclusiva Gaia Brunelli: con la giornalista di Sportitalia abbiamo parlato dei problemi del presente e delle speranze del futuro rossonero.
La vittoria contro l’Anderlecht e la qualificazione agli ottavi di Champions League potranno servire al Milan come stimolo per ripartire in campionato?
“Sicuramente è stato un passo molto importante verso la fiducia che manca nell’ambiente, tra i tifosi e tra i giocatori stessi. L’addio dei grandi campioni e dei senatori ha fatto emergere la totale mancanza di consapevolezza nel nuovo Milan. Questa squadra è in grado di recuperare due gol a Palermo e Napoli, ma anche di fare scena muta contro squadre meno blasonate. Aver battuto l’Anderlecht, che non è esattamente un undici di alto livello, ha ridato un po’ di ottimismo in più e soprattutto ha fruttato un minimo di tesoretto da utilizzare per il mercato di gennaio”.
Hai visto dei progressi nel gioco e negli automatismi dei rossoneri?
“Ho visto un buon Milan nei primi cinque minuti di gioco contro l’Anderlecht, poi come sempre il primo tempo è stato regalato agli avversari: è un aspetto complicato da gestire e da migliorare, nei primi 45 minuti la squadra si fa prendere dalla paura e non riesce a esprimersi come potrebbe. Il gioco è migliorato già da un po’, gli automatismi ora sembrano funzionare: per continuare a fare bene serve fiducia, personalità e un gran carattere. La visita di Berlusconi non può che aver aiutato sotto questo punto di vista, lui è il miglior comunicatore e sa come motivare i suoi giocatori”.
La speranza del futuro rossonero si chiama El Shaarawy?
“Nessuno si sarebbe mai aspettato di vedere un El Shaarawy così. E’ migliorato esponenzialmente dalla scorsa stagione e l’addio di Cassano ha fatto sì che l’italo-egiziano si impadronisse definitivamente della parte sinistra del campo: corre avanti e indietro senza sosta e non perde la lucidità sotto porta, di più non gli si può chiedere. Dopo i dolorosi addii di Thiago Silva e Ibrahimovic, la rosa mediocre di questo Milan deve essere orgogliosa di avere ancora un campione vero in squadra”.
Pato si riprenderà o prevedi un futuro lontano da Milano per il brasiliano?
“Difficile capire cosa accada nella testa di un ragazzo di 23 anni subissato da infortuni e frenato nella sua carriera. Il Milan lo ha coccolato, protetto e curato come un figlio, la società ha sempre creduto in lui, Berlusconi ha fermato la sua cessione nello scorso gennaio e per molti si è trattato di un grosso errore: la riconoscenza nel calcio però non esiste, per questo Pato parlerà del suo avvenire con il suo procuratore, perché vuole più spazio. Si parla del Manchester City, che potrebbe così liberarsi di Balotelli, ma è ancora presto per fare previsioni”.
Robinho tornerà al Santos? Boateng riuscirà a tornare ad alti livelli?
“Il club brasiliano preme e Robinho vuole fare ritorno in patria: con ogni probabilità, l’affare si chiuderà a gennaio. La situazione che riguarda Boateng è piuttosto confusa: da trequartista o finto attaccante non sta facendo bene, ma Allegri continua a non volerlo riproporre come mezz’ala. Prince ha bisogno di ritrovarsi giocando in maniera semplice, senza i suoi soliti eccessi: se si sacrificherà per la squadra come contro l’Anderlecht, sono certa che si ritornerà a parlare bene di lui”.
Il Milan dovrà fare la partita perfetta per battere la Juventus, che dopo il 3-0 rifilato al Chelsea campione d’Europa avrà il morale alle stelle?
“Se la Juventus dovesse entrare in campo come contro il Chelsea e il Milan come nel primo tempo di Bruxelles, credo che per i rossoneri sarebbero dolori. Il Milan deve adottare lo stesso atteggiamento mostrato dai bianconeri nella scorsa stagione, con umiltà, sacrificio, corsa e fiducia in se stessi: solo con questo tipo di spirito potrà contrastare i bianconeri nel modo giusto. E’ troppa la distanza che separa le due squadre, soprattutto a livello mentale: neanche il più ottimista potrebbe immaginare una vittoria degli uomini di Allegri domenica sera, anche se nel calcio nulla è impossibile…”.
MARCO BUCCINO