LA GAZZETTA DELLO SPORT – RASSEGNA STAMPA – L’ultima volta che Pirlo è passato da San Siro, il mese scorso, vestito d’azzurro, sono piovute rose. Italia-Danimarca 3-1. Dribbling e assist per il 2-0 di De Rossi, deliziosa stella filante per il 3-1 di Balotelli. Per i milanisti presenti fu un’altra pugnalata di nostalgia. Perché il Professore in un anno ha svezzato la Juve di Conte, ha vinto scudetto e Supercoppa Italiana, ha illuminato il secondo posto dell’Italia all’Europeo, con una scucchiaiata storica all‘Inghilterra, ed è entrato tra i pretendenti al Pallone d’Oro. Domenica Pirlo tornerà a San Siro. Il popolo rossonero non lo ricoprirà di rose, ma gli occhi ancora una volta saranno tutti per lui perché lui, ancora una volta, sarà al centro di tutto. La salute tattica del Milan dipenderà dalla capacità dei rossoneri di arginarlo, di ostacolarlo per impedirgli di alzare il ritmo della circolazione e, soprattutto, di trovare Vidal e Marchisio che attaccheranno gli spazi come da copione. Il centrocampo di Allegri è votato all’inferiorità contro la mediana a cinque di Conte. Se Pirlo avrà la libertà per scatenare l’aggressione prima che gli attaccanti di Allegri rinculino in soccorso, per Abbiati saranno dolori. Toccherà proprio al tridente il primo, importantissimo pressing sul Professore. Magari potrebbe farlo Boateng, se schierato in posizione di finto centravanti. Ghiotto anche l’incrocio di idee con Montolivo che sta crescendo e stringe sempre di più le redini del Milan. Pirlo e Montolivo tra due anni sfideranno il mondo insieme. Domenica saranno la luce di San Siro.